Superbonus 110% prorogato al 2023 solo per i condomìni
Approvata dal Governo la Manovra che conferma la proroga del Superbonus al 110% al 2023 ma limitata a condomìni e agli istituti di case popolari; nessuna proroga quindi per gli interventi legati a questo strumento per le abitazioni unifamiliari e quelle funzionalmente indipendenti. Secondo i dati dell’Enea aggiornati a fine settembre 2021 erano poco più di 6 mila i condomini che avevano deliberato lavori, contro quasi 40 mila edifici unifamiliari.
«La prima considerazione evidente – commenta il Presidente CNA Veneto Moreno De Col – è che escludendo gli edifici unifamiliari e anche quelli funzionalmente indipendenti, ossia quelli uniti gli uni agli altri come in tutti i nostri borghi, si penalizzano in modo forte i piccoli centri e l’Hinterland, concentrando le risorse solo sulle grandi città. Il Veneto è caratterizzato proprio da una urbanizzazione diffusa: questa decisione appare una scelta per nulla equa, ma solo guidata dal tagliare risorse e per il nostro territorio si tradurrà, economicamente, in un’ennesima battuta di arresto. Gli operatori del settore edile hanno la necessità primaria di poter organizzare con tempi certi la propria attività e di non restare sempre e continuamente “terra di nessuno”, in balia dell’improvvisazione governativa. Come CNA Veneto – prosegue il Presidente De Col – riteniamo fondamentale prorogare in maniera uniforme tutte le fattispecie del Superbonus, proprio per non penalizzare la nostra regione e i territori affini. Si consideri inoltre il tempo impiegato per arrivare alla semplificazione di queste procedure, spesso incomplete e contraddittorie, unitamente alla difficoltà di reperimento dei materiali a causa degli aumenti delle materie prime e alla difficoltà di reperire manodopera adeguatamente formata: si comprende quindi come sia ulteriore gravissimo errore sospendere il Bonus Facciate, fondamentale per eseguire interventi edilizi di restauro e riqualificazione nei centri storici nei quali il Superbonus non si può utilizzare per la presenza di vincoli vari, ad oggi sostanzialmente il solo bonus utilizzato. Impensabile perdere l’occasione di poter intervenire nelle città d’arte come Venezia, la cui riqualificazione è un tassello imprescindibile per quella vocazione turistica su cui il nostro Paese genera buona parte del proprio PIL.»