Sostegni ter, aiuti a ristorazione e bar, catering, organizzazione feste e cerimonie, wedding e turismo
È stato pubblicato il decreto “Sostegni-ter” (Dl n. 4/2022) con cui il Governo ha messo in campo misure di sostegno ai settori che hanno dovuto interrompere la loro attività a causa della pandemia o ne sono stati fortemente danneggiati. Tra questi ristorazione, catering per eventi, bar-caffè, organizzazione di feste e cerimonie, wedding, hotellerie, turismo, stabilimenti termali, funicolari e seggiovie.
CNA Veneto propone una sintesi delle principali misure introdotte.
Misure di sostegno per le attività chiuse
Rifinanziato per l’anno 2022 il Fondo per il sostegno delle attività economiche in misura pari a 20 milioni di euro destinati alle attività che risultano chiuse al 27 gennaio 2022, per prevenire il diffondersi della pandemia. Si tratta di sale da ballo, discoteche e locali assimilati.
Per gli esercenti attività d’impresa, arte o professione, le cui attività sono vietate o sospese fino al 31 gennaio 2022, il nuovo Dl fissa la sospensione dei versamenti:
- delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, in qualità di sostituti d’imposta, nel mese di gennaio 2022;
- dell’Iva in scadenza a gennaio 2022. In entrambi i casi, l’appuntamento è rinviato al 16 settembre 2022 senza sanzioni e interessi. Non potranno essere rimborsate le somme già versate.
Nuovi interventi a sostegno delle attività colpite dalla pandemia
In considerazione del perdurare dell’emergenza epidemiologica, arrivano nuove energie anche per il wedding e per il settore intrattenimento. Il provvedimento rinomina i contributi previsti dal Dl Sostegni bis, ora chiamati “Contributi per i settori del wedding, dell’intrattenimento, dell’horeca e altri settori in difficoltà”, e stanzia 40 milioni di euro da spendere nel 2022 come limite massimo di spesa ampliando anche la platea dei beneficiari. Destinatari del contributo sono le imprese di catering per eventi e banqueting, organizzatrici di feste e cerimonie, ristoranti, bar ed esercizi simili senza cucina, gestori di piscine, che possono chiedere il contributo se, nel 2021, hanno subìto una riduzione dei ricavi non inferiore al 40% rispetto al 2019. Per le imprese costituite nel 2020, in luogo dei ricavi, la riduzione deve far riferimento all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dei mesi del 2020 successivi a quello di apertura della partita Iva rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2021.
Fondo per le attività economiche di commercio al dettaglio
Arrivano nuovi indennizzi, pari a 200 milioni di euro, confluiti in un apposito fondo e destinati a sostenere la ripresa del commercio al dettaglio. L’aiuto, che arriva in forma di contributo a fondo perduto, è destinato alle imprese che svolgono le attività di commercio al dettaglio identificate dai codici Ateco indicati nell’articolo 2 del decreto stesso (Ateco 2007: 47.19, 47.30, 47.43, tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99).
Per accedere all’agevolazione le imprese devono aver registrato, nel 2019, ricavi non superiori a 2 milioni di euro e aver subìto una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019. L’ammontare del contributo è calcolato in misura pari all’importo determinato applicando una percentuale pari alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile degli stessi ricavi riferiti al periodo d’imposta, come segue:
- 60%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a 400mila euro;
- 50%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a 400mila euro e fino a un milione di euro;
- 40%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a un milione di euro e fino a 2 milioni di euro.
Le istanze per il riconoscimento dell’incentivo dovranno essere trasmesse online al Mise entro i termini e secondo le modalità definite con provvedimento dello stesso ministero.
Credito d’imposta canoni di locazione imprese turistiche
Una dote di 128,1 milioni di euro per l’anno 2022 per le imprese del settore turistico, a disposizione sotto forma di credito d’imposta locazioni, previsto dal decreto “Rilancio”, in relazione ai canoni versati per ciascuno dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022. Il “bonus affitti” spetta ai soggetti che hanno subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel mese di riferimento dell’anno 2022 di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del 2019.
Per accedere al beneficio gli operatori economici dovranno presentare apposita autodichiarazione all’Agenzia delle entrate attestante il possesso dei requisiti e il rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dalla Commissione europea. Le modalità, i termini di presentazione e il contenuto dell’autodichiarazione saranno stabiliti con successivo provvedimento del direttore dell’Agenzia.
Maggiori risorse per turismo e cultura
Incrementato di 100 milioni di euro per l’anno 2022 il Fondo unico nazionale turismo, istituito dall’ultima legge di bilancio, ed esteso l’esonero contributivo alle assunzioni a tempo determinato o con contratto di lavoro stagionale nei settori del turismo e degli stabilimenti termali, rientranti nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2022.
Aumenti anche al settore della cultura, con arrivo di maggiori risorse stanziate per i fondi istituiti per sostenere i settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo, per il fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali e per quello per la ripresa dello spettacolo viaggiante e delle attività circensi danneggiate dall’emergenza epidemiologica, con proroga fino al 30 giugno 2022 dell’esonero dal versamento del canone patrimoniale unico.