Rifinanziamento della “Nuova Sabatini”, una spinta per la ripartenza di micro, piccole e medie imprese

Il decreto Lavoro e Fisco rifinanzia la cosiddetta “Nuova Sabatini” per un importo pari a 300 milioni di euro per il 2021, per sostenere investimenti produttivi delle piccole e medie imprese per acquisto di beni strumentali. A tali risorse si aggiungono ulteriori 300 milioni ai sensi del disegno di legge di assestamento di bilancio per l’anno 2021 approvato nella medesima seduta del Consiglio dei Ministri.

«Anche grazie al lavoro di squadra dei parlamentari veneti abbiamo potuto raggiungere questo importante risultato per le micro, piccole e medie imprese – commenta Alessandro Conte Presidente di CNA Veneto immediatamente la notizia del rifinanziamento della “Nuova Sabatini”–. In uno scenario di ripartenza sempre più all’insegna della innovazione e della transizione digitale è di vitale importanza per le PMI, la maggioranza delle quali è rimasta al palo in questo lungo anno di pandemia, poter ripartire nel modo giusto con una crescita anche strumentale e tecnologica che senz’altro sarà più difficile se non vi sia liquidità sufficiente. Ecco perché per le nostre imprese è utile poter contare su di una misura come la “Nuova Sabatini” e siamo lieti di apprendere che il Governo ha raccolto le nostre istanze e ha proceduto al rifinanziamento di questa misura. È importante pensare ad un intervento strutturale che possa essere di accompagnamento per le imprese nell’ adeguamento dei macchinari e negli  investimenti.»

CNA aveva ipotizzato una richiesta di 4-500 milioni quale volàno per circa 6 miliardi di nuovi investimenti da parte delle micro e piccole imprese in particolare. Dal suo avvio (2014) infatti la misura “Beni strumentali” ha sostenuto oltre 25 miliardi di euro di investimenti a fronte di un contributo pubblico di poco più di 2 miliardi. Con il 2018 il numero delle domande si è stabilizzato oltre quota 20mila e il flusso dei nuovi finanziamenti ha superato i 4 miliardi. Nemmeno durante la pandemia questa manovra ha subito alcun freno poiché nel 2020 le cifre sono state superiori a quelle dell’anno precedente; nei primi mesi del 2021 le domande sono già il 70% di quello dello scorso anno.

CNA invita il Governo a verificare in itinere l’adeguatezza delle risorse stanziate rispetto alla domanda di contributo che si riattiverà a seguito della riapertura dello sportello presso il Ministero dello Sviluppo Economico.