CNA Autoriparazione rivolge alla Direzione Generale per la Motorizzazione una richiesta di chiarimenti in relazione alla proroga delle revisioni stabilite dal decreto Cura Italia.
Ecco il testo della lettera.
“….. in considerazione della fase di emergenza il decreto Cura Italia ha disposto la proroga di tutte le revisioni, di cui all’art. 80, che dovevano essere effettuate entro il 31 luglio 2020 al 31 ottobre 2020. Comprendiamo che la scelta sia stata dettata per rispondere ad un momento di emergenza, ove la priorità è senza dubbio la tutela della salute e il contenimento del contagio. Proprio per poter dare indicazioni corrette alle imprese, avremmo bisogno di avere qualche chiarimento:
1) Come vengono gestite le revisioni scadute precedentemente al 17 marzo 2020, cioè nel mese di febbraio o prima? Il decreto Cura Italia produce effetti retroattivi o ha efficacia a partire dalla sua pubblicazione. Si tenga presente che potrebbe trattarsi di veicoli non revisionati da mesi o da anni rispetto all’ultimo controllo eseguito. Chiediamo pertanto se è corretto ritenere che i veicoli per i quali la revisione risulti scaduta anteriormente il mese di marzo non siano autorizzati a circolare in assenza del controllo tecnico di revisione.
2) Come vanno gestite, invece, le revisioni che andrebbero eseguite sui veicoli che devono essere esportati, che necessitano perciò di essere revisionati entro i termini prestabiliti prima di essere correttamente radiati dall’Archivio Nazionale dei Veicoli e dal Pubblico Registro Automobilistico? Come noto, il Dpcm dell’11 marzo e il successivo DPCM del 22 marzo, tra le attività non soggette a restrizioni include anche i centri di revisione. La città metropolitana di Bologna e la Provincia di Pisa hanno emanato un’ordinanza di chiusura di tutti i centri di controllo autorizzati. Nonostante la proroga, di cui evidentemente non si comprende la sua applicazione, ad alimentare questo clima di confusione generale, abbiamo notizia che in alcuni territori, le forze di polizia hanno comminato sanzioni a chi non era in regola con la revisione (scaduta prima del mese di marzo), applicando di fatto la nostra interpretazione di cui al punto 1).
Poiché siamo consapevoli della complessità del momento, al fine di poter dare indicazioni corrette e consentire alle imprese la tenuta di comportamenti corretti sarebbe opportuno che ci fosse una maggiore chiarezza sulla portata delle norme da parte della Motorizzazione. Infine, come è noto, le attrezzature utilizzate per la revisione sono soggette a verifica metrologica annuale. Ci risulta che in diverse aree del territorio nazionale molti centri di assistenza, così come molte officine autorizzate sono chiuse e con buona probabilità, ed anche comprensibilmente, lo resteranno fino al protrarsi dell’emergenza sanitaria. Pare evidente che il giorno in cui potranno ripartire, coloro a cui scadevano le verifiche periodiche nel mese di marzo, non potranno riprendere l’attività previo intervento di un tecnico autorizzato. Sarebbe quanto meno opportuno che l’Amministrazione acconsentisse, adottando i tecnicismi necessari in considerazione del protocollo MCTCNt2, l’utilizzo di dette attrezzature in scadenza a marzo ed aprile anche nei 60 giorni successivi la normale scadenza. Ciò eviterebbe un ulteriore disagio alle imprese coinvolte.