Pneumatici usati, la denuncia dei gommisti di CNA
Non c’è pace per gli automobilisti. Ma ai gommisti non va certo meglio. Nonostante i provvedimenti emergenziali emanati dal Ministero della Transizione ecologica a fine 2020, le officine continuano a lamentare piazzali pieni di pneumatici usati, attese nei ritiri molto lunghe e problemi nella gestione dei depositi temporanei. Una indagine realizzata dalla CNA a luglio 2021 dopo il periodo del cambio gomme estive tra circa mille operatori del settore, fotografava una situazione insostenibile che da molti anni la Confederazione denuncia in tutte le sedi istituzionali. Ora, con il prossimo obbligo del cambio gomme invernali entro il 15 novembre, si ricade nella stessa situazione precaria.
Le prossime scadenze per gli automobilisti
La finestra per poter montare le gomme invernali è iniziata il 15 ottobre ed entro il 15 novembre bisogna provvedere al cambio degli pneumatici o dotarsi delle catene da neve. In alternativa è possibile cambiare le gomme estive dotandosi di gomme quattro stagioni per essere in regola con le norme sulla sicurezza stradale. Già nel luglio scorso, a cambio di stagione finito, i piazzali erano talmente pieni da richiedere con urgenza un intervento straordinario. Il 92% del campione di gommisti lamentava, infatti, difficoltà e ritardi nella raccolta, con tempi di attesa molto più lunghi dei previsti al momento della richiesta dell’intervento. Addirittura, per un’impresa su cinque il ritardo superava i quattro mesi. Nulla è cambiato da questa estate, dunque la situazione non potrà che peggiorare.
I numeri
In Italia, i gommisti “puri”, cioè quelli che svolgono come attività prevalente quella di gommista, sono 5.039, il 27% dei quali si dedica anche a riparazione e manutenzione delle auto e delle moto. A questi poi bisogna aggiungere le officine meccaniche e quelle autorizzate, i concessionari e i cosiddetti “multi-service” che offrono tutti i servizi legati alla riparazione manutenzione del veicolo. Solo in Veneto si tratta di 378 professionisti: un centinaio in provincia di Verona; una sessantina nel vicentino, nel padovano e nel trevigiano. I tre quarti di questi professionisti della gomma sono artigiani.
«Considerando che il 70% delle imprese si colloca nei centri urbani o nelle immediate vicinanze – commenta la Presidente CNA Gommisti Veneto Giorgia Fortuni – la dimensione del problema, soprattutto sul fronte dei ritardi nella raccolta, crea disagi notevoli all’ambiente e alle imprese, che vedono i propri spazi esaurirsi e rischiano di essere sanzionate per colpe non proprie. Alla luce di quanto emerso, per affrontare l’emergenza è necessario un intervento straordinario dei Consorzi per il ritiro di tutti i Pfu rimasti a terra. Bisogna individuare misure compensative per sostenere i costi di tale operazione che non potranno però ricadere sulle spalle delle imprese. Successivamente andranno trovate delle modalità di contrasto più efficaci all’immissione irregolare e procedure più semplici di recupero dei Pfu, che dovrà avvenire in tempi certi. Servono, poi, regole chiare e controlli lungo tutta la filiera: dal produttore all’installatore, compreso il cliente che, in autonomia, acquista le gomme on-line.»
La situazione e le sanzioni in Italia e negli altri Paesi Europei
Se non ci si dota degli pneumatici adatti alla stagione invernale, si rischia di incorrere in sanzioni che vanno da 41 a 168 euro per chi viene sorpreso in un centro abitato; da 84 euro a 335 se l’accertamento avviene su strade extraurbane.
Se in Italia la legge impone l’obbligo di pneumatici invernali dal 15 novembre 2021 e fino al 15 aprile 2022, nei paesi vicini le regole hanno delle sfumature diverse. In Svizzera l’uso di pneumatici invernali è solo raccomandato; in Germania, in caso di condizioni metereologiche invernali, è obbligatorio montare pneumatici con marcatura 3PMSF o le catene. In Austria l’obbligo di pneumatici invernali scatterà dal 1° novembre, mentre la Slovenia si allinea all’Italia sulla data di partenza, ma l’obbligo rimane solo fino al 15 marzo.
Un paio di consigli per gli automobilisti? «Non sottovalutare mai l’usura degli pneumatici e verificare periodicamente lo stato e l’usura del battistrada – risponde la Presidente Fortuni –; prestare attenzione agli acquisti delle gomme, soprattutto on-line, che possono rivelarsi sbagliati. Affidarsi al proprio gommista che saprà fornire i consigli giusti anche in base alla guida ed ai chilometri da percorrere. L’illusione di un piccolo risparmio non può mai prevalere sul rispetto delle norme e la sicurezza stradale.»
Il Bonus “Veicoli Sicuri”
Oltre alla scadenza per il cambio gomme, agli automobilisti va ricordato che dal 1° novembre troveranno un adeguamento della tariffa per le revisioni dei veicoli di 9.95 euro. CNA Veneto segnala che i clienti che effettueranno la revisione da quella data in poi, potranno fare richiesta dal 21 dicembre, registrandosi sulla piattaforma “Bonus veicoli sicuri”, del Buono veicoli sicuri che consiste in un rimborso equivalente all’aumento della tariffa (9,95 euro) che verranno versati a mezzo bonifico bancario sul conto corrente indicato nella richiesta, fino ad esaurimento dei fondi stanziati.