Manovra economica: bene la prudenza sui conti, ma servono scelte più incisive per le piccole imprese
La manovra conferma l’impegno per la sostenibilità dei conti pubblici e per la riduzione del deficit e del debito, ma resta incerta nella destinazione delle risorse a sostegno della crescita e degli investimenti. Una scelta che rischia di non rispondere pienamente alle esigenze del tessuto produttivo veneto, fatto in gran parte di micro e piccole imprese.
È questa la valutazione espressa da CNA, Confartigianato e Casartigiani durante l’audizione davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato: un giudizio con luci e ombre, che riconosce l’importanza della prudenza in un contesto economico internazionale instabile, ma invita a un uso più efficace delle risorse pubbliche per accompagnare le imprese su percorsi di crescita e innovazione.
Le organizzazioni dell’artigianato accolgono positivamente l’intervento sull’Irpef, gli incentivi alle assunzioni e le misure di detassazione del lavoro, pur segnalando criticità sull’imposta al 5% per i rinnovi contrattuali del 2025-2026, che introduce disparità e risulta di impatto limitato.
Sul fronte degli investimenti, la manovra punta a razionalizzare il sistema delle agevolazioni, ma il ritorno al super-ammortamento riduce sensibilmente la platea di imprese beneficiarie e complica le procedure. Positivo invece il rifinanziamento della ZES Unica e della Nuova Sabatini, anche se resta incomprensibile l’esclusione degli investimenti inferiori a 200 mila euro.
Preoccupano le limitazioni alle compensazioni fiscali, che rischiano di penalizzare le piccole imprese con crediti maturati per investimenti o lavori edilizi. Giudizio positivo sulla detrazione al 50% per la riqualificazione degli immobili, ma serve una stabilità almeno triennale della misura. Bene anche il rinvio di sugar e plastic tax, mentre desta forte contrarietà l’aumento dell’accisa sul gasolio, che grava sui veicoli artigiani fino a 7,5 tonnellate.
CNA, Confartigianato e Casartigiani chiedono infine che la legge di bilancio preveda un fondo per facilitare l’accesso al credito delle micro e piccole imprese e valorizzi il ruolo dei Confidi, oltre a interventi concreti su energia e ricambio generazionale, due nodi cruciali per la competitività del sistema produttivo veneto.