Manovra 2024, senza fondi PNRR rischio stop per le PMI

CNA Veneto commenta la Manovra 2024, con particolare attenzione alle ricadute sulle PMI e sugli artigiani del Sistema Casa: dalla Legge di Bilancio purtroppo nuovi divieti e nuovi costi per le imprese.

Le criticità di contesto nazionali ed internazionali, seppur innegabili, non possono ricadere sulle spalle delle imprese, già indebolite da decine di cambi di rotta e, oggi, da uno stop netto sulle pratiche di Superbonus in itinere. La filiera del Sistema-Casa ha trainato fino a pochi mesi fa la crescita del PIL dell’intero Paese: oggi sembra invece ulteriormente indebolito dalle misure in Legge di Bilancio.

Crediti incagliati ormai non più cedibili né compensabili; aumento della aliquota dall’8 all’ 11% delle ritenute sui bonifici destinati alle nostre imprese per fruire delle detrazioni per i bonus in edilizia; obbligo di assicurazione contro le calamità naturali ex art. 24. Tre misure che di fatto concorrono a creare condizioni poco sostenibili per gli artigiani e le PMI del settore.

Le nostre imprese non possono sostenere oneri di tale misura, senza poter beneficiare di nuove leve di sviluppo e sostegno agli investimenti, quali il rifinanziamento della Nuova Sabatini con ulteriori risorse e l’iniezione di fondi Industria 5.0 per sostenere la capacità di transizione energetica, digitale e tecnologica delle imprese.

Guardando Oltralpe, il trend europeo sull’efficientamento energetico degli edifici seppur negoziabile è inarrestabile, e la filiera delle costruzioni, dell’impiantistica e dei materiali potrà sopravvivere a tali e tanti costi solo se i 12 miliardi destinati dalla rimodulazione dei fondi PNRR verranno distribuiti verso azioni destinate a misura di PMI. Senza questa iniezione di risorse per investimenti e sviluppo, una buona parte del tessuto imprenditoriale del Nord Est è a rischio tenuta.

«C’è un filo sottile che unisce le PMI, in particolare del Sistema Casa, alla rinegoziazione dei fondi messi a disposizione dal PNRR per Industria 5.0  – commenta il Presidente CNA Veneto Moreno De Col – ed è un fil rouge che, se da un lato ci spinge ad investire nella direzione oramai obbligata dell’efficientamento energetico, dall’altro costituisce un vero e proprio crinale per le imprese artigiane del settore impantanate in una serie di proroghe promesse e di cambi di direzione legati al Superbonus. Con il risultato che le sabbie mobili rischiano di inghiottire quanti – artigiani e imprenditori – si sono adoperati nel migliore dei modi per portare a compimento gli interventi dello strumento fiscale entro il termine imposto, allo stesso modo dei privati cittadini incappati nella medesima situazione: con i lavori iniziati e senza il tempo, per le imprese, di completarli.

A ciò si aggiunga una non facile situazione legata ai recenti disastri meteorologici che hanno messo in ginocchio molte imprese – prosegue De Col –. Con l’introduzione dell’art. 24 della Manovra ecco imposto l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa entro il 31 dicembre 2024 sugli immobili e i beni strumentali per rischio catastrofi, con l’immediata conseguenza di andare ulteriormente a gravare sull’intero sistema produttivo con nuovi pesanti oneri. Ci aspettiamo maggior attenzione e quindi è necessario correggere la Legge di Bilancio rimodulando queste misure. Riteniamo infine che le risorse rappresentate dalla rimodulazione dei fondi PNRR per investimenti e sviluppo siano fondamentali perché una buona parte del tessuto imprenditoriale del Nord Est è a rischio tenuta. Industria 5.0 appare l’ultima uscita per la tenuta del settore produttivo.»