L’Europa riforma l’autotrasporto internazionale
L’8 luglio 2020 gli eurodeputati hanno approvato senza alcuna modifica i due Regolamenti e la Direttiva che costituiscono il Primo Pacchetto Mobilità e che riformano importanti regole sull’autotrasporto. Il testo votato a maggioranza dal Parlamento Europeo l’8 luglio 2020 è quello uscito dall’accordo con il Consiglio Europeo firmato nel dicembre del 2019. Termina così un lungo e tortuoso percorso che ha visto contrapporsi fino all’ultimo istante alcuni Paesi dell’Europa orientale, che non volevano cambiare l’attuale legislazione, ad altri occidentali, che hanno sostenuto la riforma. La progressiva entrata in vigore delle nuove regole potrà cambiare in modo rilevante l’autotrasporto internazionale.
Per quanto riguarda gli autisti, cambieranno le regole per il loro distacco trans-nazionale e quelle sui tempi di guida e di riposo. Le aziende di autotrasporto dovranno organizzare i viaggi in modo che gli autisti nel trasporto internazionale di merci possano tornare a casa a intervalli regolari (ogni tre o quattro settimane a seconda dell’orario di lavoro). Il riposo settimanale regolare non potrà essere svolto nella cabina del camion in tutto il territorio comunitario e a certe condizioni l’azienda dovrà pagare le spese di alloggio dell’autista.
Ci saranno novità anche per i cronotachigrafi, che dovranno registrare i passaggi di frontiera per agevolare i controlli su strada nel trasporto internazionale. Verrà introdotto l’obbligo del cronotachigrafo anche per i veicoli commerciali con massa complessiva da 2,5 a 3,5 tonnellate che svolgono autotrasporto internazionale.
Il Pacchetto chiarisce anche le modalità di applicazione del distacco trans-nazionale degli autisti per assicurare la parità di retribuzione sull’intero territorio comunitario.
Cambieranno le regole per svolgere il cabotaggio stradale, con lo scopo di evitare quello sistematico e contrastare meglio gli abusi. Resta la regola dei tre viaggi nazionali nei sette giorni successivi all’entra di un veicolo in un Paese comunitario per svolgere un autotrasporto internazionale, ma dopo che il veicolo esce dal Paese non potrà rientrarvi per quattro giorni, se vuole svolgere ancora cabotaggio in quel Paese.
Infine, il Primo Pacchetto cambia anche le norme per aprire una società di autotrasporto all’estero, per evitare quelle di comodo. Le filiale estere dovranno essere realmente operative nel Paese, dimostrando di avere sul posto gli asset necessari per svolgere l’attività, come una sede operativa con addetti, veicoli e autisti.
Ogni otto settimane di viaggio consecutive, i veicoli dovranno rientrare nella sede dell’impresa, evitando così fenomeni di “nomadismo”, in cui gli autisti restano in viaggio per mesi.
Nelle prossime settimane, la Gazzetta Europea pubblicherà i due Regolamenti e la Direttiva che attuano la riforma dell’autotrasporto. Le norme sul distacco si applicheranno diciotto mesi dopo l’entrata in vigore dell’atto giuridico. Le norme sui tempi di riposo, compreso il ritorno dei conducenti, si applicheranno venti giorni dopo la pubblicazione dell’atto. Le norme sul ritorno in sede dei veicoli e le altre modifiche alle norme sull’accesso al mercato si applicheranno diciotto mesi dopo l’entrata in vigore dell’atto.