Le PMI verso il credito sostenibile
CNA Veneto con Sviluppo Artigiano, sempre al fianco dei loro associati, in virtù delle richieste del sistema bancario di valutare la sostenibilità, si affida alle competenze del progetto TranspArEEnS che ha già coinvolto oltre 4 mila aziende.
Il progetto TranspArEEnS, finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari Venezia, attraverso la compilazione di un questionario consentirà alle piccole e medie imprese, grazie a un modello standard, di veder valutati con trasparenza e rigore metodologico i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) al fine di ottenere prima uno score e poi un rating, che sono fondamentali per un accesso al credito migliore e per creare nuove opportunità di business.
I dati dell’indagine condotta dalla Banca d’Italia mostrano come nel 2023 le imprese da 1 fino a 9 addetti siano in difficoltà per l’accesso al credito, evidenziando un rischio medio-alto sulla concessione dei finanziamenti stessi. Al contempo, la recentissima indagine di CNA sul credito dimostra come le piccole e micro imprese con fatturato fino al 1 mln di euro, nell’anno in corso, saranno costrette a ricorrere a misure straordinarie con un maggiore indebitamento bancario: il 23,3% per finanziamenti a breve termine e il 22,8% per finanziamenti a medio/lungo termine.
Anche il Rapporto congiunturale sull’economia veneta, redatto sempre da Banca d’Italia alla fine del 2022, mostra che i prestiti alle imprese hanno lievemente accelerato nella prima parte del 2022 (2,1 per cento alla fine di giugno sui dodici mesi) sostenuti dalla domanda di credito per investimenti e per il finanziamento del capitale circolante. Analizzando i diversi comparti, è più intensa l’espansione dei prestiti alla manifattura, soprattutto in alcuni dei settori più rilevanti per la produzione e l’export regionali come l’industria alimentare, la metallurgia e l’elettronica.
Tutto questo in un momento in cui il costo del denaro è sensibilmente aumentato, incidendo quindi sulla capacità di creare profitto, per chi deve ricorrere al credito.
In questo contesto bisogna sottolineare che le nuove normative per l’erogazione del credito da parte delle banche richiedono indicatori di sostenibilità ESG (Enviromental, Social, Governance), e la disponibilità degli stessi farà la differenza non solo per l’accesso al credito ma anche per i relativi costi.
CNA Veneto e Sviluppo Artigiano hanno quindi definito un percorso per accompagnare le imprese verso il credito sostenibile, formando una squadra di tecnici in grado supportare le aziende associate nell’ottenimento e posizionamento del rating ESG di sostenibilità. Anche per questo la scelta di affidarsi al Progetto europeo TranspArEEnS che offre soluzioni e competenze in conformità con le raccomandazioni e i benchmark forniti a livello europeo dal Technical Expert Group on Sustainable Finance (TEG).
Il progetto TranspArEEnS, coordinato dal Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari Venezia con il Leibniz Institute for Financial Research SAFE, la Federazione Ipotecaria Europea, CRIF e Modefinance, è di rilevanza strategica considerando che il 99% di tutte le imprese europee sono PMI e aiuta specificamente le piccole e medie imprese a comprendere e migliorare il proprio potenziale di sostenibilità, valorizzando la loro presenza nel mercato.
«Visto il momento delicato – commenta Moreno De Col, Presidente CNA Veneto – il nostro compito è di mettere le aziende nella migliore condizione di essere leggibili dalle banche per poter accedere al credito. Secondo l’indagine CNA su un campione di 1.500 imprese, il 98% ritiene che vi siano condizioni non favorevoli per l’accesso al credito ed è per questo motivo che attraverso il nostro condifi Sviluppo Artigiano abbiamo aderito al Progetto TranspArEEnS, azione preparatoria per accompagnare le nostre aziende nel compimento di un percorso di sostenibilità, così da potersi interfacciare al meglio con gli istituti di credito. Già da tempo infatti, attraverso la nostra bilateralità artigiana, siamo in grado di curare interventi di sostenibilità sociale per le nostre imprese e i lavoratori, e siamo orgogliosi che l’artigianato veneto sia in grado di sviluppare molte azioni in questa direzione, che oggi, come stiamo constatando, diviene linea guida.»
«L’impegno concreto di Sviluppo Artigiano – aggiunge Carlo Di Vito, Direttore Sviluppo Artigiano – nel mettere disposizione delle nostre aziende associate un team di collaboratori competente e adeguatamente formato per assistere le imprese nella redazione del questionario per l’ottenimento del “rating di sostenibilità ESG”, coincide con la mission del nostro Confidi: agevolare il percorso di approccio dell’impresa al credito bancario. Il sistema del Credito oggi richiede alle aziende una maggiore consapevolezza del proprio posizionamento soprattutto rispetto alle tematiche ambientali e questo progetto costituisce, a nostro avviso, un utile strumento per soddisfare questa esigenza.» «Tre sono i punti imprescindibili su cui tutte le aziende sono chiamate a porre la loro attenzione – dichiara la Prof.ssa Monica Billio, Università Ca’ Foscari e coordinatrice di TranspArEEnS– innanzitutto, occorre prendere coscienza che il sistema finanziario, soprattutto bancario, ha necessità di misurare la sostenibilità della propria clientela, così come richiesto dalle autorità di vigilanza e quindi porrà sempre più attenzione anche alla valutazione ESG per la concessione di credito; poi che la sostenibilità oggi deve essere percepita come un driver di crescita con nuove opportunità di business, sia per le grandi aziende che si confrontano con i mercati internazionali, che per le piccole che ne costituiscono la filiera a cui sarà chiesta sempre maggiore attenzione e informazioni; infine le aziende devono essere attori attivi della propria valutazione, valorizzando la propria capacità di trasparenza sulla sostenibilità, anche per evitare problemi reputazionali legati a valutazioni ESG fatte in modo automatico anche a loro insaputa. Mi preme anche ricordare che in questa fase non è il giudizio ottenuto rilevante, ma molto di più l’impegno e l’avvio di un percorso di sostenibilità. C’è davvero la possibilità di non essere vagoni ma locomotori con benefici anche sulla marginalità che tutti sappiamo è stata duramente minata in questi ultimi anni.