Il nuovo governo austriaco ha presentato il 2 gennaio 2020 le linee d’intervento sul trasporto delle merci che transita nel Paese per i prossimi cinque anni e, come pronosticato, ecco ulteriori limiti per l’autotrasporto. Questi sono i programmi del Governo austriaco sul trasporto delle merci in transito con le ricadute negative che tali provvedimenti avranno per il trasporto e la logistica italiana. Il piano quinquennale austriaco s’intitola “Aus Verantwortung fur Osterreich – Regierungsprogramm 2020-2024” e ha un capitolo dedicato al trasporto delle merci “in armonia con il clima e per combattere il problema del transito”. La seconda parte di questo capitolo prevede nuovi limiti al transito dei veicoli industriali. Tra queste misure cui spicca il “pedaggio di corridoio”, ossia un supplemento dedicato ai veicoli pesanti, oltre a quelli già esistenti. In tale ambito ci sarebbe un pedaggio di corridoio dedicato all’asse del Brennero, che comprenderebbe anche tratte italiane e tedesche per coprire l’intero itinerario tra Verona e Monaco allo scopo di “adeguare i costi ad altre rotte di transito attraverso le Alpi (esempio attraverso la Svizzera)”.
Sempre per ridurre i camion in transito, il programma austriaco conferma i divieti settoriali, ossia quelli applicati ai veicoli industriali che trasportano determinate tipologie di merci e che, operativi dal 1° gennaio 2020, sono stati estesi a nuove categorie e ai veicoli Euro VI (esclusi gli Euro VId). È prevista un’ulteriore estensione di questo divieto al di fuori delle attuali aree sensibili, tra cui rientra l’asse del Brennero. Il testo conferma anche le altre misure già in vigore contro l’autotrasporto in transito: dosaggio dei veicoli alle frontiere esterne, divieto di circolazione notturno e durante i fine settimana, compresi quelli del sabato in estate e in inverno, divieto di circolazione totale stabilito per determinate classi Euro. Inoltre, Vienna vuole garantire il diritto delle autorità regionali a istituire divieti di circolazione locali e vietare il rifornimento del gasolio ai veicoli pesanti in transito.
L’Austria vuole anche usare le nuove tecnologie per automatizzare i divieti di circolazione per i veicoli industriali con segnaletica stradale digitale, basandosi sulla misurazione in tempo reale dei flussi. Gli altri provvedimenti riguardano l’intervento in ambito comunitario per contrastare il trasporto stradale svolto con veicoli più leggeri rispetto ai limiti imposti per i divieti di circolazione; l’aumento dei controlli sul rispetto dei tempi di guida e riposo, i limiti di velocità, il sovraccarico, il cabotaggio per “rafforzare l’industria del trasporto nazionale”; impedire la circolazione sulle strade austriache dei gigaliner, ossia dei veicoli con dimensioni e massa superiori a quelle consentite.
L’Austria intende coinvolgere le regioni confinanti in una parte di questi provvedimenti, come per esempio il pedaggio di corridoio (su cui si sono già espresse positivamente le Provincie autonome di Bolzano e Trento ?!?) e tutto questo penalizzerà ulteriormente l’autotrasporto e la logistica italiani: è del tutto evidente come sia inaccettabile che all’interno dell’Unione Europea un singolo Paese calpesti i diritti fondamentali di questa stessa Unione ed intenda ostacolare in modo specifico la libera circolazione delle merci e il libero scambio di merci tra gli Stati membri visto che tutte le misure pianificate e parzialmente già attuate riguardano solo il traffico merci in transito su strada tra Italia/Alto Adige e gli Stati membri dell’Europa settentrionale, ma non il traffico di destinazione o di provenienza con l’Austria come se le merci da e verso o all’interno dell’Austria non dovessero essere trasportate in armonia con il clima.
Un altro punto da evidenziare è il prezzo del gasolio, che dovrebbe restare basso in Austria, ma solo per gli austriaci, vietandone la vendita ai veicoli industriali in transito, che è una ulteriore e inequivocabile discriminazione a favore della produzione austriaca, della sede commerciale austriaca e degli scambi commerciali austriaci con i Paesi europei e non solo e, ovviamente, per i trasportatori austriaci che potranno godere di prezzi di carburante a minor costo.
Governo se ci sei, batti un colpo e agisci per opporti a questa politica discriminatoria dell’Austria e del Tirolo, in quanto dannoso per l’economia e rispettivo export dell’Alto Adige e per l’Italia intera: se l’Austria proseguirà questa politica discriminatoria dei trasporti e non ritirerà le misure già adottate, sarebbe logico che anche le esportazioni austriache verso l’Europa o all’estero, che sono inevitabilmente traffico di transito per altri Paesi europei, fossero soggette alle stesse limitazioni e tassazioni. O no ???