La transizione dell’automotive per gli autoriparatori
La transizione green per gli autoriparatori. E‘ indubbio che una sostanziale modifica delle caratteristiche del settore auto avrà impatti significativi sull’attività di chi ripara e mantiene in buono stato il parco circolante, seppure l’arco temporale ha dei margini più ampi visto che la transizione riguarderà l’intero parco circolante che attualmente ammonta a oltre 40 milioni di veicoli su tutto il territorio nazionale. Un arco temporale che dovrà essere sfruttato in maniera efficace per costruire un percorso di accompagnamento del settore.
L’obiettivo principale deve essere quello di accompagnare in questo processo di trasformazione tutti i soggetti coinvolti nella filiera. Il settore della manutenzione è chiamato a stare al passo con la tecnologia e con le innovazioni sempre più incalzanti che riguardano il mondo auto, caratterizzato da cambiamenti molto veloci e radicali. Cambiamenti importati a partire dai sistemi di alimentazione, con numeri crescenti di auto elettriche, ibride e plug-in, sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e una digitalizzazione sempre più spinta.
In questo comparto è ragionevole aspettarsi nel complesso un ridimensionamento strutturale, soprattutto per i meccatronici.
Vi sono in particolare 2 elementi da considerare rispetto all’esigenza di riqualificare gli operatori del settore: a) le caratteristiche anagrafiche del settore e la mancanza di ricambio generazionale; b) le prospettive di una minore manutenzione connessa alla tecnologia elettrica e la conseguente necessità di orientare significativamente il tipo di attività svolta dai manutentori.
Unitamente, dunque, a misure di sostegno alla domanda, serve un forte impegno per accompagnare il mondo della manutenzione alla transizione tecnologica e produttiva, con adeguati strumenti sia in termini di politiche, sia in termini di risorse finanziarie che permettano agli attuali operatori di riconvertire produzione e processi. A questo si affianca la necessità di riqualificare e formare nuovi addetti in grado di garantire il necessario passaggio generazionale.
La transizione ecologica (elettrico, ibrido, idrogeno, etc) e la digitalizzazione dei veicoli faranno emergere infatti nuovi bisogni:
- Formazione tecnica e manageriale
- Nuove attrezzature
- Accesso ai dati
In materia di digitalizzazione, di prioritaria importanza è la tutela della concorrenza e del libero mercato. Come è noto, tra le norme vigenti indispensabili per la realizzazione di un’effettiva concorrenza nel settore automotive, vi è quello che riconosce il diritto degli operatori indipendenti di ottenere le informazioni tecniche necessarie alla riparazione e manutenzione del veicolo, senza restrizioni, in maniera standardizzata e non discriminatoria.
Sempre più spesso, si verificano tentativi volti ad ostacolare la facoltà degli operatori indipendenti di avere libero accesso alle informazioni tecniche: diverse case automobilistiche – infatti – hanno introdotto restrizioni o limitazioni all’accesso ai dati di bordo del veicolo, adducendo motivazioni legate alla sicurezza del veicolo.
Senza adeguate misure di salvaguardia e di prevenzione di pratiche limitative o restrittive del mercato libero ed un non discriminato accesso alle informazioni tecniche, si giungerà all’esclusione di gran parte degli operatori indipendenti dal mercato postvendita automobilistico con ricadute negative sulla libertà di iniziativa imprenditoriale, sulla concorrenza del mercato, l’innovazione e i servizi ai cittadini.
Come CNA Produzione e Servizi alla Comunità abbiamo incontrato la politica: https://cnaveneto.it/automotive-cna-piu-di-100mila-imprese-nella-filiera/