La posizione della CNA sulla Legge “Concorrenza”
La posizione CNA sulla concorrenza. Audizione svolta da CNA in Commissione Industria (Senato), in allegato la memoria della Confederazione in ordine all’esame del disegno di legge n. 2469 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021).
Considerazioni di sistema
L’aggiornamento della disciplina della concorrenza è un tema particolarmente avvertito da artigiani e piccole imprese. Questo perché la concorrenza nasce proprio per difendere i soggetti
economicamente più fragili dagli abusi di coloro che godono di posizioni di mercato più solide
e dominanti. Artigiani e piccole imprese risultano quindi particolarmente sensibili al tema della
concorrenza, posto che da lì possono venire soluzioni che spianino la strada al loro agire. Le
piccole imprese, infatti, vivono di concorrenza e contribuiscono ad assicurare la concorrenzialità del mercato, tramite un’offerta plurale a vantaggio dei consumatori.
Tuttavia, troppe volte in Italia la promozione della concorrenza ha prodotto effetti perversi, i quali hanno finito per mettere “piccoli” in contrasto con altri “piccoli”, o peggio ancora hanno aperto la strada a grandi operatori che hanno finito per avere il sopravvento, come accaduto nel
caso del commercio (con la liberalizzazione dell’aperture).
Invece, per CNA, concorrenza significa evitare che i servizi offerti dalle multiutility spiazzino l’attività di assistenza fornita dalle imprese di impiantistica; equivale a tutelare gli interessi
delle piccole imprese della subfornitura, le quali non vedono tempestivamente pagate le loro
fatture; vuol dire tutelare le carrozzerie indipendenti dalle pratiche delle compagnie assicurative; consiste nel tutelare i clienti dalle banche autorizzate a cambiare unilateralmente le condizioni contrattuali; sta nello spezzare il monopolio di Poste Italiane nei recapiti postali; si traduce nell’apprestare aiuti ai piccoli produttori cinematografici e ai piccoli editori esposti al confronto con le grandi major internazionali e con le case editrici che dominano il mercato della distribuzione. Concorrenza significa, altresì, una riforma del codice degli appalti che nelle gare dia spazio effettivo alle imprese di piccola dimensione, che faccia della domanda pubblica un potente strumento di politica industriale e favorisca la crescita dimensionale e qualitativa
delle imprese.
Fa riflettere, poi, nel campo della balneazione, l’insistenza mostrata da alcune istituzioni (dietro
lo scudo della concorrenza) nel voler ridiscutere gli investimenti realizzati da tante imprese artigiane e con essi l’indiscussa qualità del servizio offerto. In modo analogo, concorrenza non può risolversi in una generica azione di liberalizzazione del settore del trasporto pubblico non
di linea. Deve, piuttosto, muovere in soccorso di un comparto fondamentale per la mobilità
urbana, di modo da facilitare lo sviluppo di forme di aggregazione e condivisione che non espongano chi ha professionalità e competenze all’attività – spesso irregolare – di soggetti
sprovvisti di qualunque qualifica.