La Commissione UE adotta azioni per il rafforzamento dei sistemi alimentari
Come aspettavamo, e come riportato anche nel corso del convegno CNA di Rimini di martedì 14 marzo, la Commissione europea ha pubblicato la propria Comunicazione sulla salvaguardia della sicurezza alimentare ed il rafforzamento della resilienza dei sistemi alimentari. La Comunicazione presenta una serie di azioni a breve e medio termine per migliorare la sicurezza alimentare globale, nonché per sostenere gli agricoltori e i consumatori nell’UE alla luce dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dei costi di produzione, come l’energia e i fertilizzanti. Vengono delineate le azioni che sono state prese e future:
Sicurezza alimentare globale. Sostenendo l’Ucraina nello sviluppo e nell’attuazione di una strategia di sicurezza alimentare, per garantire che i fattori produttivi raggiungano le aziende agricole e che le strutture di trasporto e stoccaggio siano mantenute per consentire all’Ucraina di sfamare i suoi cittadini e di riconquistare i suoi mercati di esportazione, la Commissione prevede il lancio di un programma di sostegno di emergenza dell’UE di 330 milioni di euro per l’Ucraina. Tale programma sarà finalizzato a garantire l’accesso a beni e servizi di base, nonché a proteggere la popolazione. Il programma mirerà inoltre a ricostruire le infrastrutture civili su piccola scala, la pianificazione strategica e garantire la sicurezza energetica;
sostegno ad agricoltori e consumatori europei. La Comunicazione riporta come, al fine di migliorare l’accessibilità dei prodotti alimentari, gli Stati membri possono applicare aliquote ridotte dell’imposta sul valore aggiunto e incoraggiare gli operatori economici a contenere i prezzi al dettaglio. Inoltre gli Stati membri possono attingere ai fondi dell’UE come il Fondo per gli aiuti europei agli indigenti (FEAD) che sostiene le azioni dei paesi dell’UE per fornire cibo e/o assistenza materiale di base ai più vulnerabili. Il meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi per la sicurezza alimentare (EFSCM) di recente istituzione effettuerà una mappatura approfondita dei rischi e delle vulnerabilità della catena di approvvigionamento alimentare dell’UE, seguita da raccomandazioni e adeguate misure di mitigazione.
La Commissione ha inoltre adottato:
- un pacchetto di sostegno di 500 milioni di euro per sostenere i produttori più colpiti dalle gravi conseguenze della guerra in Ucraina. Tale pacchetto consiste nella distribuzione di dotazioni nazionali agli Stati membri in modo che possano sostenere i produttori nei settori agricoli dell’UE colpiti dalle perturbazioni del mercato. Gli Stati membri dovranno elaborare misure che contribuiscano alla sicurezza alimentare o affrontino gli squilibri del mercato; il sostegno darà priorità ad una o più delle seguenti attività che perseguono questi obiettivi: economia circolare, gestione dei nutrienti, uso efficiente delle risorse e metodi di produzione rispettosi dell’ambiente e del clima. Per accedere a questo supporto, gli Stati membri dovranno notificare alla Commissione entro il 30 giugno 2022 le misure che adotteranno, il loro impatto previsto e i criteri per la concessione dell’aiuto. Per l’Italia, l’importo previsto è di 48.116.688€;
- maggiori anticipi di pagamenti diretti, nonché misure di sviluppo rurale relative alla superficie e agli animali, agli agricoltori a partire dal 16 ottobre 2022;
- misure di sicurezza del mercato a sostegno del mercato delle carni suine;
- una deroga eccezionale e temporanea per consentire la produzione di colture per scopi alimentari e mangimi su terreni incolti, mantenendo l’intero livello del pagamento per l’inverdimento per gli agricoltori;
- specifiche flessibilità temporanee rispetto ai requisiti di importazione esistenti per i mangimi contribuiranno ad alleviare la pressione sul mercato dei mangimi.
Inoltre la Commissione ha adottato un nuovo quadro temporaneo sugli aiuti di Stato che prevede tra le misure la possibilità per gli Stati membri di introdurre regimi per concedere fino a 35.000€ per le imprese colpite dalla crisi che operano nel settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura e fino a 400.000€ per le imprese colpite dalla crisi che operano negli altri settori.
La Comunicazione propone infine agli Stati membri di comunicare mensilmente i dati sulle scorte private di prodotti essenziali per alimenti e mangimi per avere una panoramica tempestiva e accurata della loro disponibilità.
Rafforzare la resilienza e la sostenibilità dei nostri sistemi alimentari: la Commissione invita gli Stati membri a utilizzare tutti gli strumenti disponibili nei loro piani strategici della PAC per il periodo 2023-2027, come ad esempio l’uso di strumenti di gestione del rischio, lo sviluppo dell’agricoltura di precisione o il sostegno accoppiato per promuovere le colture proteiche.
In ambito nazionale
Il 24 gennaio, come CNA Agroalimentare, proponemmo al Ministero delle Politiche Agricole di aumentare la produzione nazionale di grano, e ieri la Commissione Europea ha dato il via libera alla semina in Italia di altri 200mila ettari di terreno per una produzione aggiuntiva di circa 15 milioni di quintali di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione, necessari per ridurre la dipendenza dall’estero dopo l’impennata dei prezzi delle materie prime agricole su intervento del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli in riferimento alle misure europee adottate per fronteggiare la crisi per la guerra in Ucraina con la messa a coltivazione di ulteriori quattro milioni di ettari nella Ue per ridurre la dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi, che sta mettendo in difficoltà la capacità di approvvigionamento in Italia e nell’Unione Europea. Tra le regioni più interessate ci sono la Campania con 10.500 ettari, la Lombardia con 11mila, il Veneto con 12.300 ettari, il Piemonte con 17.544 e l’Emilia-Romagna con 20.200. Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue può essere garantita all’Italia una produzione aggiuntiva stimata in circa 15 milioni di quintali di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e di tenero per fare il pane. I 200mila ettari di nuovi terreni coltivabili equivalgono a poco meno della metà del superficie del Molise.
Si tratta di un quantitativo che può aumentare di almeno cinque volte con la messa a coltura di un milione di ettari lasciati incolti per la insufficiente redditività, per gli attacchi della fauna selvatica e a causa della siccità che va combattuta con investimenti strutturali per realizzare piccoli invasi che consentano di conservare e ridistribuire l’acqua.