Infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto socio economico del Veneto
Quello dell’infiltrazione della criminalità organizzata nelle Imprese del Nord Est è purtroppo uno dei fenomeni che in questi ultimi anni sta seriamente preoccupando il tessuto socio-economico e tutti i cittadini veneti. A questo fenomeno è dedicato il Convegno organizzato oggi, giovedì 6 luglio all’Auditorio Cesare De Michelis del Museo M9 di Mestre intitolato “Infiltrazione mafiosa in ambito economico. Analisi del fenomeno e prevenzione”, promosso dalla Cabina di Regia del Protocollo e gestito da Anci Veneto, al quale, in rappresentanza delle Categoria ha preso parte il Presidente di CNA Veneto Moreno De Col.
«La legalità assume un ruolo importantissimo e nei momenti di difficoltà, per l’impresa l’affiancamento dell’associazione può essere determinante per superare i problemi – ha commentato nel suo intervento durante la Tavola Rotonda il Presidente CNA Veneto Moreno De Col –. Il nostro ruolo di corpo intermedio ci impone quindi la necessità di lavorare ad una cultura della legalità che deve essere alla base di un patto per combattere distorsioni ed azioni illegali. Nel mondo dell’artigianato e della piccola impresa che rappresentiamo, il problema non è tanto rischiare di cadere in giri sbagliati per ottenere lavori o appalti, quanto quello di trovarsi in crisi di liquidità. Cito solo alcune situazioni che pesano o che possono incidere in modo determinante: i crediti edilizi bloccati; l’aumento enorme dei costi energetici; le difficoltà di accesso al credito; l’aumento dell’inflazione e tassi di interesse alti. Ecco che in tali situazioni, purtroppo molto comuni, anche le nostre piccole imprese – penso al settore dell’edilizia, della logistica, dei pubblici esercizi, ma non solo – possono essere avvicinate da malavitosi che sembrano disponibili ad aiutare per superare le difficoltà, poi strozzano e mettono in ostaggio gli imprenditori.
Di fronte a tali problematiche il ruolo dei confidi assume un’importanza rilevante per affiancare le imprese nei momenti di difficoltà in ordine alla mancanza di liquidità, ma purtroppo il sistema non viene sufficientemente riconosciuto e considerato dal sistema bancario.
Va sottolineato come al momento non si abbiano segnalazioni di criticità da parte delle nostre sedi territoriali, e non vi siano evidenze di infiltrazioni malavitose nel nostro sistema associativo, ma visto il periodo comunque difficile, monitoriamo attentamente l’evoluzione della situazione.
Un ruolo importante viene certamente svolto dalla comunicazione: qualsiasi fenomeno, se con la giusta riservatezza comunicato in primis alle forze dell’ordine e anche alle associazioni di categoria, consente di poter mettere in campo, da parte nostra, l’aiuto e il sostegno necessario per far fronte alle situazioni di disagio, e di poter essere così accanto in maniera concreta alle nostre imprese.
Come Associazione di categoria noi siamo sentinelle e collaboriamo con le forze dell’ordine, ma non riusciamo ad intercettare tutte le imprese. Per questo dobbiamo lavorare tutti assieme per rafforzare la rete tra istituzioni e corpi intermedi al fine di stringere le maglie anche in Veneto per evitare il diffondersi dell’illegalità. Per costruire una rete sicura: cosicché ogni imprenditore in difficoltà o vittima di estorsione possa rivolgersi a noi per trovare assistenza legale, psicologica e sociale.»