Il blocco dei mezzi pesanti al Brennero
CNA FITA Veneto plaude all’azione del Ministro Salvini che ha chiesto ufficialmente all’Unione Europea di aprire una procedura di infrazione verso l’Austria per il blocco dei camion Italiani al passaggio al Brennero. Ad oggi questo corridoio è attraversato annualmente da più di 50 milioni di tonnellate di merci.
«Sono mesi che raccogliamo il disagio delle nostre imprese – interviene Paolo Fantinato Presidente CNA FITA Veneto – ed ora siamo arrivati al colmo della misura. Non è possibile mettere ancora in difficoltà un settore che già da tempo sta pagando le problematiche internazionali legate ad esempio alle crisi della guerra in Ucraina, alla crisi del canale di Suez, ai rincari dei carburanti, etc. Il trasporto è un ganglio vitale non solo per l’economia del territorio e del Paese, ma anche per la sopravvivenza sociale delle comunità: laddove non arrivano i trasporti vediamo quanto sia difficile la vita delle persone. Ma questo non sembra essere una priorità.»
Secondo un recente studio di Uniontrasporti elaborato in collaborazione anche con CNA FITA, “Quasi 2,9 milioni di veicoli pesanti, di cui 980mila italiani, subiscono i divieti. Tenendo conto che un veicolo transita al Brennero in media quattro volte al mese per 48 volte l’anno, possiamo quantificare il danno annuale in 168mila euro di aggravio di costi per una piccola impresa e di 310mila euro l’anno per una media impresa. In totale, 251 milioni di euro l’anno di danno per le imprese italiane con mezzi pesanti. Nel periodo 2018-2022, il danno ammonta a 1,25 miliardi di euro. Considerando i danni di filiera, l’impatto economico sull’Italia ammonta a 1,8 miliardi di euro in cinque anni”.
«Non abbiamo alternative – prosegue Fantinato – non abbiamo per ora altre possibilità di trasporto merci su rotaia: la rete ferroviaria registra ancora un basso indice di trasporti e ci vorrà ancora tempo perché diventi competitiva come infrastruttura. Quindi non resta che il trasporto su gomma. Questo blocco imposto dall’Austria per i trasporti dei paesi esteri non fa che aggravare l’intero sistema per tutto il Paese. Le piccole e medie imprese hanno inoltre il loro punto di forza nell’affidabilità – conclude il Presidente CNA Fita Veneto Paolo Fantinato –. Consegnare in ritardo la merce, peraltro assorbendo i maggiori costi, non solo crea un danno irreparabile alle aziende, ma scredita l’intero sistema produttivo italiano.»