I Giovani nell’Artigianato. CNA Veneto: «Dobbiamo agevolare il passaggio generazionale»
Si è svolto a Marghera il convegno I GIOVANI NELL’ARTIGIANATO. Strumenti ed opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Al Convegno è seguita la Tavola Rotonda sul tema Scuola e impresa: quale dialogo possibile?
Nel mondo dell’artigianato si fatica ad inserire professionalità giovani. Questo è oramai un fatto assodato. Nell’analisi di questa problematica, CNA ha organizzato questo momento di incontro e confronto per fare un passo in avanti, capire quali siano i passi successivi e quali gli strumenti per attrarre le nuove generazioni, e consentire al mondo dell’impresa artigiana di utilizzare al meglio quelli già esistenti.
Il Convegno di oggi ha visto la Presentazione dati Osservatorio Veneto Lavoro da parte di Tiziano Barone, Direttore di Veneto Lavoro; la presenza di Gaetano Zilio Grandi, Professore ordinario Diritto del Lavoro Università Cà Foscari Venezia che ha relazionato su Gli strumenti di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; la presenza di Pietro Galeone, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Esperto Politiche Giovanili che è intervenuto su Gli interventi del Governo a sostegno dell’occupazione giovanile e la presenza dell’Assessore Formazione e Lavoro Regione Veneto Elena Donazzan, con la moderazione del Segretario CNA Veneto Matteo Ribon.
A seguire laTavola Rotonda sul tema Scuola e impresa: quale dialogo possibile? alla quale hanno preso parte Moreno De Col, Presidente CNA Veneto e ECIPA Nordest; Giorgio Sbrissa, Presidente Forma Veneto; Tiziana Basso, Segretaria Regionale CGIL Veneto; Gianfranco Refosco, Segretario Regionale CISL Veneto; Roberto Toigo, Segretario Regionale UIL Veneto e Alessandro Conte, Presidente EBAV; moderata dal Giornalista Cristian Arboit.
Un primo importante step di confronto per mettere insieme tutte le parti coinvolte, attivare un dialogo, intercettare e incrociare necessità e strumenti per valicare insieme dal problema alla soluzione.
Secondo i dati dell’Osservatorio Veneto Lavoro illustrati nella sua relazione dal Direttore Tiziano Barone, tre sono i punti nodali della questione: innanzitutto lo strumento dell’apprendistato è quello più utilizzato per l’ingresso nel mondo del lavoro del comparto artigiano da parte dei giovani. Preoccupa invece l’analisi demografica: alla situazione attuale vi sono 100mila giovani nella fascia 0-35 anni a fronte dei 130mila adulti nella fascia 40-60. Le proiezioni parlano chiaro: nei prossimi 10 anni vi saranno più posti lavorativi disponibili che potenziali lavoratori. Questo dato in parte già risponde alle difficoltà oggettive di reperimento di professionalità artigiane ed è certo che la situazione non andrà migliorando. La terza componente di interesse, sulla quale è necessaria una attenta riflessione, è che il 31% dei giovani che si approcciano ad un primo impiego si rivolge ai settori del commercio e del tempo libero; l’11% si impiega nel settore dedicato ai servizi alla persona; il 10% sei settori metalmeccanico; e via a scendere con un 9% nel Made in Italy e agricoltura; l’8% ingrosso, logistica e costruzioni. Quindi a maggior ragione è necessario rendere nuovamente attrattivo il settore dell’artigianato per intercettare una maggior fascia di giovani che si affacciano al mercato del lavoro per il primo impiego.
Le esigenze delle imprese del settore Artigiano devono, quindi, incrociare sempre più con il mondo della scuola e richiedono competenze specifiche e assistenza nell’utilizzo degli strumenti normativi già in essere: apprendistato, per il quale è già in atto una riforma, e tirocini.
«Dobbiamo individuare strumenti in grado di declinare l’offerta che proviene dalla scuola – ha commentato Moreno De Col Presidente CNA Veneto a margine del convegno – per incrementare nei giovani l’attrattività dell’impresa artigiana che oggi ha da offrire un indubbio contesto di crescita, di affermazione professionale, di welfare e benefit che non sono secondi a quelli dell’industria, anche se nella narrazione collettiva il settore artigiano è ancora percepito come una realtà di impiego marginale. Questo è un punto importante sui cui lavorare. Come categoria, dobbiamo inoltre impegnarci sull’utilizzo degli strumenti di inserimento esistenti sostenendo l’imprenditore artigiano nel superare le difficoltà burocratiche.
L’obiettivo di questo convegno è stato appunto quello di evidenziare interventi in grado di favorire politiche attive per l’inserimento lavorativo. Ci siamo rivolti ai giovani per due motivi: accelerare sulla transizione verso il digitale e sostenibile – e questo richiede di introdurre un nuovo modo di pensare all’interno dell’impresa -, e agevolare un passaggio generazionale per ovviare ad un esistente fenomeno di analfabetismo digitale, poiché le imprese artigiane sono tra tutte le più ‘vecchie’: l’età media dei nostri soci è 50 anni. Ed infine, per coniugare l’analisi dello strumento normativo con le prospettive di evoluzione.»
Un ulteriore elemento funzionale per compiere questo passaggio è rappresentato dalla Bilateralità, all’interno della quale è sempre stato possibile sperimentare forme di collaborazione pubblico – private per mettere in pista attività concrete. Lo scopo è di fare in modo che gli strumenti in essere – appunto apprendistato e tirocini –possano essere utilizzati anche attraverso la Bilateralità. Solo grazie a questo binomio si può pensare di mettere in campo risorse e strumenti, e di adeguarli alle imprese artigiane.
«Il ruolo di EBAV, l’ ente a cui fanno riferimento oltre 34.000 aziende e oltre 157.000 lavoratori del comparto artigiano, escluso edilizia – ha precisato il Presidente Alessandro Conte intervenuto alla Tavola Rotonda – è quello di rinnovare la disponibilità con le Istituzioni, la Regione Veneto in particolare, per attivare sinergie che possano anche concretizzarsi in strumenti e risorse da destinare ad azioni specifiche per il mondo dell’artigianato, come già avvenuto in passato in maniera molto efficiente. Ogni qualvolta abbiamo messo in campo protocolli di intesa con la Regione Veneto, basti pensare alla convenzione in tema di “Sviluppo delle Imprese Artigiane” e recentemente alla convenzione in tema di “Partecipazioni alle Fiere Internazionali” – ha aggiunto Conte – abbiamo raggiunto il risultato di moltiplicare le risorse, di estendere la platea di beneficiari e di fare operazioni mirate per rispondere a fabbisogni specifici. La Bilateralità è cosa di tutti: questo è il messaggio forte. Quali che siano i problemi dell’artigianato in questa delicata fase di transizione non si risolvono denunciando il singolo caso, ma solo se si guarda e si collabora oltre tutti insieme, e ognuno, per quanto in suo potere, risolvere la propria parte secondo la propria competenza.»
Ecco che in questa ottica di reciprocità, le Associazioni Artigiane devono individuare i fabbisogni occupazionali (competenze e profili) delle aziende; il mondo della scuola, soprattutto quella ad indirizzo tecnico- professionale deve essere in grado, anche con attività in collaborazione con le aziende stesse, di creare/aggiornare le figure professionali più adatte alle esigenze aziendali ed attivare una sorta di corsia preferenziale di maggior assistenza all’imprenditore artigiano per attivare tutti gli strumenti in campo. Dall’altra parte le Organizzazioni Sindacali hanno il grande compito di indirizzare/assistere le forze lavoro occupabili secondo le loro specifiche competenze anche a seguito di apposito percorso di aggiornamento