Giornata del Made in Italy: il Tavolo Veneto della Moda fa squadra
Giornata del Made in Italy: il Tavolo Veneto della Moda si riunisce. In occasione della Giornata del Made in Italy, si è tenuta a Venezia la conferenza stampa del Tavolo Veneto della Moda, un unicum nel panorama nazionale che riunisce le principali sigle datoriali del comparto – tra cui CNA Federmoda Veneto – per affrontare congiuntamente le criticità e delineare le strategie di rilancio.
Al centro dell’incontro, l’intervento dell’Assessore regionale alla formazione, istruzione e lavoro Valeria Mantovan, che ha ribadito l’impegno concreto della Regione: “La filiera della moda è strategica per il Veneto: occupa migliaia di persone, rappresenta competenze d’eccellenza e contribuisce all’identità del nostro territorio. Stiamo affrontando una fase complessa, ma siamo al fianco di imprese e lavoratori: abbiamo promosso ammortizzatori sociali in deroga per le imprese artigiane e stanziato 20 milioni di euro, di cui 5 milioni per progetti formativi dedicati. Il Tavolo Veneto della Moda è lo spazio in cui costruire insieme risposte strutturate”.
CNA Federmoda Veneto, ha lanciato l’allarme sui rischi legati alla politica commerciale internazionale: “Il pericolo di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti è reale e mette a rischio settori cruciali dell’export veneto come l’occhialeria e la gioielleria. La nostra filiera è fortemente terzista: se cade l’export, ne risente tutta la catena. Serve un’azione politica forte, a livello europeo e nazionale, per difendere il valore del Made in Italy”.
Dal canto suo, Roberto Bottoli, presidente del Tavolo Moda, ha tracciato un quadro chiaro della situazione: “Il Veneto è leader nella moda, con 9.500 unità produttive e 100.000 addetti. Ma da metà 2023 si registra un calo preoccupante in tutti i settori: tessile, abbigliamento, calzature, concia. La crisi colpisce soprattutto i fornitori terzisti, stretti tra costi crescenti e margini in calo. È urgente un cambio di passo”. Bottoli ha evidenziato anche l’importanza della sostenibilità, segnalando l’impatto futuro del Passaporto Digitale del Prodotto e la necessità di accompagnare le imprese nell’innovazione e nella certificazione.
Non sono mancati altri contributi significativi: Confartigianato ha parlato della grave carenza di competenze nel settore, con oltre 70.000 profili che mancheranno nei prossimi anni; Confcommercio ha illustrato le proposte per sostenere il commercio di prossimità e alleggerire la pressione fiscale; Confesercenti ha chiesto una regolamentazione più equa dei saldi e una tutela maggiore contro la concorrenza sleale online.
Dalla conferenza è emersa una visione chiara: il sistema moda veneto è un patrimonio che merita investimenti, politiche mirate e un fronte comune tra istituzioni, associazioni e imprese.

