Fare impresa nell’emergenza continua
Fare impresa ed emergenza. In una continua emergenza. Così vivono e operano le imprese del territorio da oltre due anni. Il Covid, il conflitto in Ucraina, il cambio di governo, i rincari stellari dell’energia. Una battaglia continua che sta fiaccando imprese e famiglie e che l’Osservatorio Economia e Territorio di CNA Veneto sta monitorando con attenzione. Su questa emergenza che sembra non dare tregua si concentra infatti il consueto Focus presentato stamani dall’Osservatorio, in conferenza stampa nella sede di CNA Veneto a Marghera.
Tre i nodi più pressanti: l’aumento dell’inflazione trainata dal rincaro dei costi energetici; il Superbonus e gli effetti sul Sistema Casa; l’attuazione del PNRR in base alle risorse allocate al Veneto.
«Come Osservatorio CNA abbiamo deciso di concentrarci sull’emergenza continua e sul riposizionamento delle imprese con particolare attenzione al continuo cambiamento del contesto economico – ha commentato Moreno De Col Presidente CNA Veneto –. In questo Focus infatti vi sono informazioni sul contesto generale e informazioni specifiche sui tre macro-temi con i quali le imprese del territorio si devono confrontare quotidianamente. I nostri imprenditori ce la stanno mettendo tutta, ma sono molti e troppo pressanti i fronti aperti. Mai come ora quindi è necessario fare valutazioni, dati alla mano, su come pianificare azioni di contrasto in grado di essere efficaci non solo nei prossimi mesi, ma per i prossimi anni. Lo ribadiamo ancora una volta: le nostre imprese hanno bisogno di una pianificazione certa e di lunga gittata. Tutti questi cambiamenti di rotta – e mi riferisco al Superbonus – non giovano; anzi, annullano quell’effetto traino della ripresa del comparto casa che era stato possibile proprio grazie all’introduzione di questo strumento. Per non parlare delle misure governative che attendiamo relativamente alle speculazioni in essere sui costi energetici. Come si può pensare che un imprenditore, un artigiano, possano pianificare la propria attività senza costi certi? Inflazione, aumento dei costi energetici e di materie prime, mancanza di manodopera, sono purtroppo più facce della stessa medaglia. Nota positiva per le risorse assegnate al Veneto relativamente al PNRR che hanno visto un incremento di oltre un miliardo di euro. Adesso è necessario impegnarsi a fondo per impiegarle al meglio.»
Tassi di interesse: tendenza al rialzo
Continua la dinamica di crescita dei tassi di interesse. Per quanto concerne le imprese, a settembre 2022 il tasso di interesse per i prestiti fino ad 1 milione di euro ha raggiunto il 2,59% (+0,86 punti rispetto a settembre 2021); relativamente ai prestiti di importo superiore a 1 milione di euro, il tasso di interesse ammonta all’1,69% (+0,89 punti su settembre 2021). Riguardo ai prestiti per l’acquisto di abitazioni, il tasso di interesse a settembre 2022 risulta pari al 2,26% (+0,87 punti rispetto a settembre 2021).
Accanto a questo prosegue la crescita dei prezzi: a ottobre 2022 l’inflazione nel Veneto fa registrare un +11,8% rispetto a ottobre 2021, dato in linea con il trend nazionale. La dinamica dei prezzi è guidata dal +54,6% dei beni energetici; di rilievo anche la crescita dei prezzi per alimentari e bevande (+14,6%). Nel corso del 2022 l’energia elettrica è cresciuta del +215% rispetto alla media del 2021. Dopo i valori record di agosto 2022 (543 €/mwh) e di settembre (430 €/mwh), nel mese di ottobre il prezzo medio dell’energia elettrica si è sensibilmente ridimensionato, pur rimanendo su livelli eccezionalmente elevati (211 euro/mwh). Costi che per le imprese venete, che assorbono il 74% dei consumi, si traducono in aumenti del +92%.
Per quanto concerne il gas, nel mese di ottobre 2022 il prezzo medio del gas naturale si attesta sugli 81 euro/mwh: è un valore notevolmente inferiore rispetto ai livelli raggiunti ad agosto (233 €/mwh) e a settembre 2022 (187 €/mwh). Ma comunque, considerando i primi dieci mesi del 2022, tale prezzo risulta superiore del +237% rispetto allo stesso periodo del 2021 e addirittura del +1.180% nei confronti del livello registrato nel periodo gennaio-ottobre 2020; per le imprese quindi, si stimano oneri in crescita del +107%.
Supebonus e Comparto Casa
Il secondo nodo è legato al Sistema Casa: in un anno 1.000 imprese in meno nel Veneto anche se lo strumento fiscale del Superbonus, seppure tra mille cambi di rotta e difficoltà, ha comunque trainato il comparto con oltre 40mila interventi asseverati in Veneto (gli edifici unifamiliari rappresentano il 50%), portando la regione al secondo posto a livello nazionale, dopo la Lombardia. Al 31 ottobre, inoltre, il valore complessivo degli interventi ammessi al Superbonus 110% in Veneto ammonta a 5.380 milioni di euro, e secondo quanto riportato dall’Enea, il valore dei lavori conclusi in Veneto supera i 4 miliardi di euro.
Attuazione del PNRR
Il terzo importante tema del Focus dell’Osservatorio si concentra sulle risorse del PNRR. In Veneto, risultano attualmente allocate risorse per 3,9 miliardi di euro, pari al 6,2% del totale nazionale delle risorse ripartite (62,3 miliardi di euro). Rispetto al precedente monitoraggio si segnala un incremento sia del valore delle risorse assegnate al Veneto (+ 1,1 miliardi), sia della quota regionale sul totale nazionale.
«Se la situazione comunque non promette soluzioni a breve – ha aggiunto il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon – va in ogni caso rilevato come, nonostante le contingenze legate all’aumento dell’inflazione trascinata dai costi energetici, il sistema imprenditoriale veneto ce la sta mettendo tutta per resistere. Incoraggianti i dati legati all’utilizzo del Superbonus: meno imprese, è vero, ma comunque il sistema Casa tiene grazie ad un particolare impegno dimostrato da imprese come dai privati per far fruttare al meglio l’uso dello strumento fiscale. Un comparto che rappresenta una parte importante del tessuto imprenditoriale della nostra regione e per il quale speriamo in direttive chiare e utilizzabili fino in fondo dai nostri imprenditori. Ora si deve ragionare sulla dinamica legata al mercato interno. Le modifiche al Decreto aiuti quater sul Superbonus mettono in allarme una filiera e tutti i privati – condomini e unifamiliari – che in qualche modo hanno già iniziato a lavorare. È necessario fare chiarezza una volta per tutte sulla cessione del credito.»