«Evoluzioni. L’artigianato verso nuovi modelli di sviluppo»

Artigianato e sviluppo. Si è svolta alla Filanda Motta di Mogliano Veneto l’Assemblea Annuale 2022 di CNA Veneto, momento di riflessione e confronto della Confederazione veneta dell’artigianato e della piccola e media impresa, incentrato quest’anno sulla evoluzione e sui nuovi modelli per guardare, con lungimiranza e volontà di ripartire, alle profonde trasformazioni che investono la società italiana. L’Assemblea ha approfondito, secondo il format del dialogo tra esperienze e istituzioni, proposte concrete per un nuovo patto sociale mirato a ripartire dalle solide radici del territorio veneto per riavviare con decisione la ripartenza economica e sociale dell’Italia.

Dopo i saluti iniziali e l’intervento del Governatore del Veneto Luca Zaia, si è entrati nel vivo della Assemblea. L’Evoluzione è stata la chiave di lettura della Assemblea declinata secondo modalità: Sviluppo, Stimoli e Polis. L’occasione per CNA è stata quella di ragionare sulla direzione che le imprese debbono seguire per evolversi nello scenario difficilissimo che sta vivendo l’economia del territorio, cercando di individuare ragionamenti, stimoli e prospettive per proseguire nella ripresa. Al contempo, la Confederazione ha valutato un posizionamento per rafforzare il proprio ruolo in un’ottica di rappresentanza di interessi e di supporto tecnico alle necessità delle imprese. Da qui sono emerse le criticità e le proposte che CNA ha presentato alle istituzioni presenti, secondo il Patto Sociale per lo Sviluppo del Paese.

Da sinistra: Alessandro Conte, Dario Costantini, Luca Zaia, Moreno De Col

EVOLUZIONI: Nuovi Modelli di sviluppo

Il Veneto si conferma tra le regioni trainanti della ripresa economica: infatti, nel 2022 il PIL regionale dovrebbe far segnare un +3,6%. È una regione che contribuisce a realizzare il 9,3% del Prodotto interno lordo italiano e il 13,6% delle esportazioni del Paese; inoltre, con una quota del 17,5% delle presenze nazionali, il Veneto è la prima regione turistica d’Italia. L’artigianato rappresenta il 28,7 % delle imprese venete che concorrono a realizzare circa il 60% del valore aggiunto regionale.

«Dobbiamo salvaguardare l’esistenza del tessuto economico artigiano che ci ha consentito, ai primi spiragli di ripresa, di esplodere in termini operativi – ha spiegato nel suo intervento il Presidente CNA Moreno De Col –. Ma la contingenza economica attuale sta incidendo pesantemente sugli sforzi che l’economia del nostro territorio, in gran parte sostenuta e animata dalle PMI, sta facendo per resistere. Abbiamo bisogno di nuovi modelli di evoluzione e vogliamo lavorarci insieme, in dialogo e sinergia con le istituzioni. Le PMI, con il sostegno della Confederazione, si stanno attivando: innovazione, transizione digitale, sostenibilità, nuovi mercati sono tra gli obiettivi a breve termine delle piccole e micro imprese. Ma tutto questo non è sufficiente se la politica non ci affiancherà con iniziative concrete di sostegno. Aumenti esorbitanti dell’energia, ripercussioni della guerra in Ucraina sul nostro territorio, il persistere della pandemia: negli ultimi due anni siamo stati accanto ai nostri imprenditori. Ora è necessario interloquire con la politica secondo gli obiettivi del Patto sociale per lo sviluppo, per creare un modello che consenta al Veneto di tornare ad essere competitivo in Europa; un Veneto aperto e che conti di più nei contesti delle decisioni politiche.»

Moreno De Col – Presidente CNA Veneto

«Essere associazione di rappresentanza delle PMI del Veneto significa contribuire a definire il nuovo il nuovo modello economico del Nordest – ha chiarito il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon –. La nostra mission è quella di rappresentare gli interessi e l’evoluzione delle imprese territorio nel contesto veneto.  Risultati che possono essere conseguiti attraverso valori fondativi quali la competitività, la crescita, la formazione e competenze, le alleanze con le altre regioni del Nord, l’essere CNA. Tra gli obiettivi, il potenziamento delle risorse umane e del lavoro; l’analisi del mercato e degli scenari evolutivi; il confronto con gli stakeholders del territorio e lo sviluppo dei punti cardine del PNRR: innovazione, sostenibilità, digitalizzazione. Il tutto conseguito secondo una precisa evoluzione dei modelli di welfare territoriale in un rafforzamento della sinergia tra pubblico e privato.»

Matteo Ribon -Segretario CNA Veneto

EVOLUZIONI: Stimoli

Su questo scenario hanno portato le loro testimonianze rappresentanti della cultura, del mondo della spettacolo e dello sport, e delle imprese del Veneto che hanno sviluppato e stanno sviluppando modelli innovativi con uno sguardo aperto sul futuro: Luigi Biasetto della Pasticceria Biasetto; Rodolfo Bevilacqua della Tessitura Luigi Bevilacqua; Maurizia Cacciatori, Atleta; Alberto Toso Fei, Scrittore e saggista che ha ripercorso l’evoluzione e le innovazioni dell’artigianato nella storia veneziana.

EVOLUZIONI: Polis

Cruciali le domande che l’Assemblea ha posto quindi ai Rappresentanti delle Istituzioni presenti, Luca De Carlo coordinatore Fratelli d’Italia Veneto; Andrea Martella Segretario Partito Democratico Veneto; Sara Moretto, esponente di Italia Viva:

Come agire per arginare le sofferenze economiche a cui le micro e piccole imprese sono sottoposte; il futuro del Superbonus nonostante l’uso distorto; come gestire le problematiche del piano energetico per i prossimi mesi; come ottimizzare il PNRR tra tempistiche ed eventuali modifiche; la contrattazione di lavoro collettivo per favorire una occupazione di qualità; ed infine, quali modelli di sviluppo per una regione che nonostante questi ultimi due anni di contrazione, si è comunque dimostrata la locomotiva del Nordest.

Lo scenario

Il fenomeno della crescita dei costi energetici era iniziato già verso la fine del 2021. Tuttavia, con lo scoppio del conflitto in Ucraina la spinta speculativa ha ulteriormente aumentato i costi dell’energia che sono divenuti insostenibili: negli ultimi dodici mesi, il prezzo medio del gas ha fatto registrare un aumento del + 450% passando da 42 euro MWH di agosto 2021 a 233 euro di agosto 2022; nello stesso periodo, l’incremento del prezzo medio dell’energia elettrica è stato del +383%.

In questo scenario l’area di manovra consente ben pochi movimenti: imprese – e famiglie – vessate da costi insostenibili che sono costrette a contrarre i consumi e ciò frena il mercato e il settore artigiano in particolare (che rappresenta il 28,7% delle imprese venete). In questa linea si inserisce l’incentivo fiscale del Superbonus 110%, che nonostante le criticità, ha contribuito in maniera rilevate alla ripresa dell’edilizia, comparto che già era in grave sofferenza per la crisi del 2008. È uno strumento particolarmente utilizzato in Veneto (investimenti per 3,8 miliardi di euro), seconda regione per numero di interventi asseverati e con il 75,9% dei cantieri già conclusi. Il Superbonus 110% può ancora portare con se dinamiche fruttuose per sostenere la ripresa: oltre ai vantaggi fiscali per imprese e committenti, rappresenta occupazione per il comparto ed efficientamento energetico per le famiglie che possono così cercare di limitare i costi delle bollette riuscendo a non frenare del tutto i consumi (altro dato preoccupante: la proiezione per il 2023 è appena del + 0,7%).

L’economia del Veneto così saldamente legata alle attività delle PMI non può prescindere dalla vita delle famiglie. L’equazione è semplice: maggiori costi significa minori consumi e attività artigianali sempre più a rischio.

Ecco che tra le richieste alla nuova compagine politica che va delineandosi con le prossime elezioni va certamente ascritta anche la prosecuzione della misura del Superbonus, per il quale si chiede un maggior respiro per le abitazioni unifamigliari e la liberazione dei crediti.

«Il sistema CNA sta svolgendo un ruolo da protagonista in questa campagna elettorale nell’interesse delle imprese che rappresenta e del Paese in generale.  Abbiamo definito una serie di proposte chiare e concrete sulle quali ci stiamo confrontando con la politica – ha concluso il Presidente Nazionale CNA Dario Costantini – e a tutti coloro che si candidano a guidare l’Italia chiediamo di essere ascoltati. Dopo quattro grandi crisi le imprese hanno bisogno di una prospettiva e l’Italia ha l’assoluto bisogno di non veder disperdere altri pezzi di quel prezioso Dna artigiano che è un patrimonio economico e sociale. E’ per questo che chiediamo di costruire un nuovo patto sociale che coinvolga pienamente le piccole imprese attraverso le associazioni più rappresentative. Solo così è possibile affrontare le emergenze e le sfide a partire dal caro-energia alla carenza di personale, dalla realizzazione del PNRR alla semplificazione. Da tutte le forze politiche ascoltiamo che le piccole imprese sono l’architrave del Made in Italy e del nostro modello economico. Il nostro auspicio è che il nostro ruolo fondamentale venga riconosciuto anche dal 26 settembre .»

Dario Costantini – Presidente CNA Nazionale