Efficientamento energetico: in Italia si può fare?
Il Presidente di CNA Veneto Moreno De Col tra i partecipanti alla Tavola Rotonda del terzo giorno di lavori della seconda edizione di Duezerocinquezero Forum nazionale dell’Energia e della Sostenibilità sul tema Le politiche europee per l’efficientamento del patrimonio immobiliare. In Italia, si può fare?.
Nell’edizione di quest’anno istituzioni e imprese, professionisti, associazioni di settore e accademici sono andati “Alla scoperta di nuovi orizzonti di rigenerazione e sostenibilità” confrontandosi su temi di strettissima attualità come lo stato di attuazione e le criticità del PNRR, l’impatto delle politiche europee ed italiane sulla crisi energetica e sugli obiettivi di transizione, la sostenibilità nelle città, nella mobilità e nelle imprese, i nuovi trend e il futuro dei mercati energetici.
Il Presidente CNA Veneto Moreno De Col è intervenuto alla Tavola Rotonda di stamani, giovedì 18 maggio, che ha visto tra gli altri partecipanti Michele De Carli, Professore ordinario di “Energy and buildings” Università di Padova; Mauro Ciccarelli Consigliere AssoESCo e Responsabile C.T. 110% Crediti Fiscali in Edilizia; Ilaria Bertini Direttrice Dipartimento Unità Efficienza Energetica ENEA; Brando Benifei Deputato al Parlamento Europeo; Dario Di Santo Direttore FIRE Federazione Italiana per l’uso razionale dell’Energia.
L’intervento del Presidente De Col ha preso spunti da alcune considerazioni sulla Direttiva UE per l’efficientamento energetico degli edifici:
«Il ruolo delle micro e piccole imprese del comparto Casa può essere davvero importante in questa fase per conseguire i risultati che ci vengono chiesti dalla Direttiva UE – ha riferito il Presidente De Col –. È tuttavia necessario fare alcune considerazioni: la tempistica proposta dalla UE deve essere declinata secondo le realtà del patrimonio immobiliare del nostro Paese: abbiamo bisogno di una tempistica più ampia per portare a termine i lavori, e soprattutto per farli bene.
Abbiamo bisogno di stabilità normativa: tra i problemi del 110%, le continue modifiche alla normativa che hanno impedito di risolvere i problemi. Chiediamo quindi una normativa chiara e stabile cosicché anche i piccoli imprenditori possano programmare le loro attività e le loro risorse.
C’è la necessità di un forte sostegno finanziario pubblico per l’attuazione del programma fissato dalla direttiva, tramite l’implementazione di fondi europei e nazionali, prevedendo credito agevolato e riprendendo in qualche modo il meccanismo di cessione del credito e sconto in fattura, su basi di certezza applicativa e non come si è verificato con il 110%.»
Dal dialogo è emersa la questione della formazione che è fondamentale in un panorama in cui vi sono molte imprese che lavorano senza i necessari requisiti.
«Quello della formazione è un aspetto sul quale come CNA Veneto insistiamo da molto – ha risposto il Presidente De Col –. L’accesso alla attività di imprenditore edile attualmente non è normato e questo aspetto è stato spesso causa della carente qualità esecutiva degli interventi nell’ambito del Superbonus. In CNA abbiamo enti di formazione e aggiornamento, formiamo i nostri dipendenti, i nostri imprenditori. Ma il filtro deve essere messo a monte: chi inizia questo lavoro, così come chi lo sta svolgendo, deve avere una formazione adeguata, continua e aggiornata. È un aspetto fondamentale per garantire capacità di svolgere questi lavori nella maniera più competente e migliore possibile.»
Altra questione: rispetto alla Direttiva UE, in Italia quanti possono essere realisticamente i fabbricati che risulteranno adeguati nei tempi?
«È una risposta difficile – ha concluso il Presidente CNA Moreno De Col – forse una piccola percentuale di anno in anno, anche in considerazione del fatto che vi è una oggettiva mancanza di risorse in mano d’opera per le imprese, un fenomeno che interessa molti comparti. I giovani non si avvicinano più alle professioni legate all’edilizia e lo dico anche per la mia esperienza di imprenditore del settore.
Per quanto riguarda il nostro patrimonio immobiliare punto inoltre l’accento sull’aspetto sismico: parliamo di efficienza energetico ma gli interventi mediante Sismabonus sono una quota minore rispetto a tutti gli altri; molto spesso sono stati fatti interventi di efficientamento energetico su fabbricati che dal punto di vista sismico sono molto carenti. Credo si debba insistere anche su questo aspetto così come sulla salubrità e sulla qualità ambientale all’interno delle case, e la Direttiva lo prevede; ad esempio pensiamo ai vecchi fabbricati che con l’applicazione del cappotto esterno a base di polistirolo possono perdere il loro equilibrio termo-igrometrico con potenziali riflessi negativi per la salubrità degli ambienti interni, pur acquisendo una maggiore efficienza energetica.»