Credito d’imposta al 60%: anche le spese per le attività di pulizia saranno agevolate
Credito d’imposta al 60%: anche le spese per le attività di pulizia saranno agevolate. Da ieri, lunedì 20 luglio, anche i lavori eseguiti dalle imprese di pulizia per la sanificazione degli ambienti potranno rientrare nel credito d’imposta al 60% previsto dal Decreto Rilancio. A metterlo nero su bianco i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrare che considerano le attività di pulizia al pari delle spese per l’acquisto di Dpi e l’adeguamento degli ambienti.
“Siamo molto soddisfatti – dichiara il responsabile Fabio Fiorot che ricorda come CNA abbia condotto una battaglia a favore dell’iniziativa nelle scorse settimane – Secondo i chiarimenti dell’Agenzia le spese agevolate sono tutte quelle sostenute relative alle attività indicate “nei protocolli del Ministero della Salute finalizzate ad eliminare o a ridurre in quantità non significative la presenza dei virus”, a prescindere dal soggetto che svolge le attività indicate. Saranno pertanto agevolate anche le attività eseguite dalle imprese di pulizia e non solo dagli operatori della sanificazione, proprio come richiesto da CNAVeneto, che ha denunciato con fermezza una situazione potenzialmente esplosiva per migliaia di imprese di pulizia che rischiavano di rimanere fuori dal mercato”. Soddisfazione anche da parte delle portavoce regionale Antonietta Campesatto che insieme a Fiorot ha fatto sentire la voce delle imprese interessate e che in questi mesi hanno assicurato in modo capillare l’igienizzazione degli ambienti di lavoro.
In Veneto la misura potrebbe interessare una platea di quasi 2700 imprese che impiegano quasi 36mila addetti. Una nota dolente per CNA però c’è: “Le domande per i crediti d’imposta per la sanificazione e dei dispositivi di protezione ad oggi possono essere presentate solamente fino al 7 settembre 2020 – fa sapere Fiorot – Anche se si comprende che la data sia funzionale a consentire di rendere utilizzabili i crediti d’imposta per l’esecuzione dei versamenti in scadenza il 16 settembre 2020, le imprese stanno affrontando una concentrazione di adempimenti veramente insostenibile”.