Crediti incagliati e compensazione F24: avanti su questa strada

Crediti incagliati e F24. Ancora ferma la questione dei crediti da Superbonus incagliati. Per questo CNA chiede con urgenza alle istituzioni di trovare soluzioni concrete ed efficaci a questa emergenza che sta portando verso una pericolosa deriva migliaia di imprese della filiera delle costruzioni. La riclassificazione della contabilità da parte dell’Istat e i numeri forniti dall’Agenzia delle Entrate mostrano un quadro chiaro che richiede interventi urgenti e non più procrastinabili. Nonostante infatti banche e assicurazioni dispongano ancora di ampia capienza fiscale, non si è ancora riattivato il mercato della cessione dei crediti incagliati, rendendo ineludibile un intervento diretto da parte dello Stato.

In questa logica convince una argomentazione espressa dall’Agenzia delle Entrate che vede come soluzione praticabile la compensazione mediante F24. Di questi giorni la dichiarazione del Direttore Ernesto Maria Ruffini che ha fornito i dati sullo stato dei Bonus edilizi del 2023 e degli anni precedenti, sulla capacità delle banche di assorbire crediti, e dei modelli F24 presentati nel 2022 secondo i quali le banche hanno versato 20,4 miliardi di euro di tributi e contributi.

«Questi dati dimostrano come effettivamente la compensazione mediante F24 sia non solo possibile ma necessaria – commenta il Presidente CNA Veneto Moreno De Col –. Una tale capacità da parte delle banche potrebbe essere la soluzione oggi per liberare dal peso dei crediti le imprese, e in prospettiva una pratica virtuosa utile per mantenere attivo lo strumento della cessione dei crediti anche in vista di futuri bonus, consentendo alla filiera del comparto casa di poter ricominciare a lavorare. Ovviamente l’emergenza ora è far ripartire quanto prima le imprese e per questo ad una voce sollecitiamo i parlamentari veneti a farsi carico della questione per poter agire secondo una progettualità definita.»