Coronavirus, i sindacati dicono no alla deroga del tempo di guida avanzata da Unatras
I sindacati non ci stanno e dicono no alla proposta sulle deroghe ai tempi di guida avanzata da Unatras (di cui Cna Fita fa parte) il 16 marzo. “Inaccettabile la richiesta di ulteriori deroghe ai tempi di guida e di riposo del personale viaggiante”. Così ha esordito Michele De Rose, il segretario nazionale della Filt Cgil (Federazione Italiana Lavoratori Trasporti), commentando la lettera inviata da Unatras al Mit, aggiungendo “che (le deroghe) creerebbero solo pericolo e difficoltà, con ripercussioni pesanti anche sulla sicurezza delle persone e della circolazione a lavoratori e cittadini”.
Filt Cgil contro Unatras, sindacati e associazioni di categoria si scontrano
La proposta di deroga ai tempi di guida era stata avanzata da Unatras, per snellire in questi giorni difficili l’attività degli autisti, alle prese con pesanti rallentamenti lavorativi, dovuti sia all’aumento dei controlli, sia interni che alle frontiere, che dalla messa in atto, durante le normali operazioni di carico/scarico, delle pratiche di sicurezza previste per arginare il contagio da Sars-Cov-2. Nella lettera inviata al Mit, Unatras aveva fatto appello al paragrafo 2, articolo 14 del Regolamento 561/2006 che disciplina gli scambi commerciali su tutto il territorio UE. Nell’articolo si legge infatti che “In casi urgenti gli Stati membri possono concedere una deroga temporanea, per un periodo non superiore a 30 giorni, notificandola immediatamente alla Commissione”. Deroga già concessa dalla Spagna e dal Belgio, due nazioni in cui l’emergenza sanitaria diventa sempre più preoccupante, nonostante la curva epidemica abbia iniziato a salire dopo rispetto all’Italia
“La normativa europea, quella nazionale ed il contratto nazionale in applicazione – evidenzia il segretario nazionale della Filt Cgil De Rose – normano tale tema, definendo ampie deroghe che portano i lavoratori coinvolti ad operare anche fino a 61 ore la settimana e rendono già sufficientemente mobili le fruizioni dei riposi”. Sullo sfondo il rischio che alcuni imprenditori, nonostante le normative già presenti, sfruttino a proprio vantaggio questa deroga, vessando ulteriormente una categoria già particolarmente sotto stress, è alto. Un rischio che è stato ulteriormente ribadito, in più di un’occasione, proprio dagli stessi autotrasportatori.
Niente deroghe e solo beni di prima necessità
Secondo il segretario di Filt Cgil “in una condizione di criticità quale quella che stiamo vivendo, non è utile né necessario dilatare tali deroghe, occorre invece, garantire le sole merci con reali priorità, individuate (medicinali, approvvigionamenti sanitari ed ospedalieri, alimentari, carburanti) a scapito di altri materiali non di necessità primaria”. I sindacati propongono quindi di definire quali merci siano effettivamente prioritarie, a scapito di tutti quei beni non fondamentali: solo così si potrebbe garantire un’equa ripartizione dei tempi di lavoro, in un momento di emergenza senza precedenti.
“Siamo pronti ad affrontare positivamente anche questa tematica organizzativa – conclude De Rose – al fine di garantire ai cittadini l’approvvigionamento dei generi di prima necessità e di assicurare al personale l’operatività in condizioni di assoluta sicurezza e prevenzione della diffusione del virus Covid-19”. La nota di De Rose, oltre al sindacato Filt Cgil di cui è segretario, è sottoscritta anche dalle altre sigle consociate, ovvero Fit Cisl e Uiltrasporti.