Cessione del credito, nel caos normative le imprese rischiano il default
Caos normative sulla cessione del credito. Ad oggi sono diversi mesi che le banche e le piattaforme di cessione crediti non accettano più i crediti a causa di continue modifiche normative, e l’ammontare dei crediti fiscali bloccati ad oggi è di quasi 6 miliardi di euro (5,7 miliardi) (dati Agenzia delle Entrate).
CNA del Veneto rileva come vi siano, tra le proprie imprese, realtà imprenditoriali con crediti bloccati da più di sei mesi che lamentano serie difficoltà nel pagare dipendenti e fornitori, e con i fidi in rosso.
Con l’ultima recente modifica, e l’apertura alla quarta cessione a favore dei correntisti professionali delle banche, si auspica un miglioramento e uno sblocco della situazione; tuttavia ad oggi è ancora tutto fermo, e comunque alla prevista riapertura dei rubinetti da parte del sistema bancario, le banche hanno già fatto sapere che i costi lieviteranno molto a causa del costo moltiplicato delle quattro cessioni: si passerà da una media di acquisto crediti intorno al 102% ad acquisti nell’ordine del 90% del valore del credito (110%).
In ogni caso, l’utile d’impresa andrà completamente perduto con conseguenze comunque devastanti per il sistema impresa.
«Se la possibilità di riapertura di cessione rappresenta comunque un passo in avanti – commenta il Presidente CNA Veneto Moreno De Col – va da se che la situazione è tutt’altro che rosea. Il bivio dinanzi al quale si trovano le piccole e micro imprese purtroppo è ben chiaro: se non si procederà alla riapertura delle cessioni, la stagnazione di liquidità porterà inevitabilmente molte realtà imprenditoriali al default; qualora si proceda con la quarta cessione, comunque i costi maggiorati manderanno in fumo l’utile d’impresa di fatto impoverendo quanti si sono impegnati in questi mesi con capitali e forza lavoro. Sono quanto mai necessarie forme di compensazione per salvaguardare le imprese, ma prima di tutto è necessario fotografare lo stato dell’arte per capire, dati alla mano, quale sia la situazione.»
«Come ben noto – aggiunge il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon – le imprese edili, di impiantistica, e di serramenti sono quelle che oggi hanno notevoli difficoltà nel cedere i crediti derivanti dagli sconti in fattura riconosciuti ai propri clienti. Si tratta di un problema da affrontare rapidamente. Per questo CNA Veneto ha deciso di avviare una ricognizione a mezzo sondaggio, per cogliere le dimensioni del fenomeno e il suo impatto sulle aziende e, una volta raccolti i dati, per rappresentare queste criticità nelle sedi adeguate.»
Il sondaggio sarà volto a capire se le imprese abbiano crediti bloccati nei cassetti fiscali; il loro ammontare; da quanto siano bloccati; le conseguenze di questa situazione sull’impresa, dalla crisi di liquidità appunto al rischio fallimento. Una fotografia necessaria per incalzare il Governo sul tema. Il sondaggio avviato, per il quale si richiedono risposte in tempi molto brevi, servirà proprio per avviare un dialogo tempestivo con le istituzioni.