Carrello della spesa più caro nel 2023; aumenti superiori per le imprese agroalimentari
Carrello spesa più caro nel 2023. La spesa per gli alimenti e bevande è costata agli italiani quasi due miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno, a fronte però di una riduzione delle quantità acquistate. È quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio ISMEA-NielsenIQ sugli acquisti alimentari domestici relativa al primo trimestre di quest’anno.
L’inflazione, seppur in rallentamento su base annua, continua a rimanere su valori particolarmente sostenuti soprattutto nel settore alimentare, dove ISTAT certifica un +12,6% a marzo. In questo contesto l’incremento medio dello scontrino dell’8,6% indicato da ISMEA riflette una contrazione delle quantità acquistate e l’adozione di strategie volte al risparmio, soprattutto da parte dei nuclei a basso reddito.
A tal proposito la Presidente CNA Agroalimentare Francesca Petrini afferma: «Ci rendiamo perfettamente conto che l’aumento del carrello della spesa rappresenta un problema per le famiglie italiane ma, bisogna tenere conto che gli aumenti che le imprese dell’agroalimentare hanno subito da giugno 2021 ad oggi sono ben superiori all’8.6%. Dall’aumento del costo degli imballaggi, vetro, film plastici, materie prime, che hanno fatto registrare un incremento almeno del 25%, fino ad arrivare ai costi energetici più che triplicati.»
Analizzando le diverse categorie, nel primo trimestre, la spesa risulta in aumento per tutti i comparti alimentari con incrementi a doppia cifra per uova (+20%), latte e derivati (+18%), derivati dei cereali (+13%) e lievemente inferiori per le carni (+9%).
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