Artigianato sinonimo di alta qualità

Nonostante tutto, rispetto al Natale 2021, gli italiani quest’anno spenderanno di più, ma certamente gli acquisti saranno di qualità. L’inflazione morde, stabile all’11,8% dal mese di novembre; i rincari energetici (+54% a fine ottobre 2022) hanno trainato al rialzo i costi di tutta una serie di prodotti di consumo, molti dei quali protagonisti delle prossime festività, quali ad esempio i beni alimentari che secondo i dati rilevati nel recente ultimo Focus dell’Osservatorio Economia e Territorio di CNA Veneto sono aumentati di 14,6% (alimentari e bevande).

Se il cibo traina i consumi che si attestano ai livelli pre Covid, gli aumenti si ripercuotono comunque sulle spese degli italiani per le prossime Festività.  Secondo le tabelle Codacons i dolci natalizi nonostante gli aumenti delle materie prime (+ 41,7% per il burro; +49% per lo zucchero; +23,5% per farina e cereali) non mancheranno sulle tavole addobbate a festa degli italiani che premiano l’alta qualità del prodotto artigianale, anche in considerazione del fatto che Pandori e Panettoni industriali sono aumentati in media del 37% rispetto al Natale 2021, sfiorando addirittura picchi del +47% per alcuni tra i brand più famosi.

Ma al di là di tutto gli italiani compreranno comunque i prodotti dell’alto artigianato dolciario: magari in minor quantità, ma certamente di livello elevato. Secondo infatti un indagine di CNA saranno poco meno di 10 milioni le famiglie che hanno acquistato, o acquisteranno, panettoni tra fine 2022 e inizio 2023 (con un incremento di 5 milioni per i panettoni artigianali, sempre preferiti dalle fasce giovanili anche nelle varianti più innovative al di là dei gusti tradizionali). Viceversa si riduce il numero di quanti sceglieranno il pandoro.

Il settore della panificazione e della pasticceria è stato tra quelli che ha subìto maggiormente le ripercussioni della sfavorevole congiuntura economica che stiamo vivendo: per i prodotti artigianali di panificazione più contenuti gli aumenti, tra il +3 ed il +7%, ma le oltre 25mila imprese per un totale di 100mila addetti, da mesi combattono i rincari delle materie prime – farine, imballaggi, carburanti ­­– mentre stanno fronteggiando con difficoltà le tariffe, oramai alle stelle, delle bollette di gas ed energia elettrica, nonostante il ridimensionamento nelle recenti settimane. E si teme che il latte arriverà a sfiorare i 3 euro al litro, prezzo mai raggiunto negli ultimi decenni.

Che gli italiani scelgano la qualità lo dimostrano anche i dati ISMEA relativi all’impatto economico delle produzioni DOP IGP che dimostra per il Veneto un trend in crescita per cibo e vino che si conferma tra le regioni migliori con un valore del 48% pari a 4.817 milioni di euro.

A conti fatti quindi, se quest’anno le disponibilità economiche degli italiani costringeranno a comprare di meno, è tuttavia rassicurante il fatto che sceglieranno i prodotti di alta qualità, dando una boccata di ossigeno e aiutando un settore che appunto è tra quelli che hanno più sofferto  –  e stanno ancora soffrendo – in questi ultimi due anni.

Per contro gli artigiani si stanno impegnando comunque a portare avanti una produzione attenta, sostenibile e di qualità nonostante i costi siano giunti a livelli esorbitanti e i margini di guadagno sempre più risicati. Secondo le rilevazioni di CNA Veneto, un panificio è tra le attività che più risente dei rincari energetici: per produrre articoli da forno l’incidenza dei costi energetici sui costi totali in questo 2022 è più che triplicata rispetto al 2021 (si passa in media da un 4,2 per cento ad un 13,9 per cento).

«I nostri artigiani stanno fronteggiando già da lungo tempo questo tsunami economico,– commenta il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon –, ma vengono premiati da una clientela sempre più attenta e disponibile a fare un qualche sacrificio in più per scegliere il prodotto artigianale di alta qualità, sia nelle ricette della tradizione che nelle varianti più innovative. Il lavoro non manca e taluni dati sono incoraggianti almeno per quanto riguarda il Veneto, ma la congiuntura economica continua ad essere sfavorevole, rallentando e complicando le dinamiche di produzione: l’aumento dei prezzi, il rialzo dell’inflazione e gli stipendi pressoché fermi. Chiudiamo quest’anno e inizieremo certamente il prossimo, ancora in una economia di resistenza dinanzi alla quale le imprese artigiane cercano di fare la loro parte mantenendo il livello elevato dei prodotti artigianali e l’impegno sempre costante per ricreare un volàno economico.»