Caro-gasolio, anche la Francia chiede un intervento
Caro-gasolio in Francia. Se qualcuno credeva che la questione “caro-gasolio” fosse solo italiana avrà modo di ricredersi: anche l’autotrasporto francese è stato colpito dall’aumento del prezzo del gasolio. Nonostante i vettori d’oltralpe possano applicare il sovrapprezzo sul carburante nelle fatture di trasporto, sono comunque in affanno a causa del continuo aumento alla pompa. L’associazione Fntr ha scritto al Primo ministro Jean Castex sostenendo che “le imprese sono prosciugate, le casse vuote e le prospettive molto cupe” e che gli aumenti “stanno facendo dubitare molti trasportatori della loro capacità di continuare a svolgere l’attività senza lavorare in perdita”.
Perciò “i fallimenti delle imprese di moltiplicheranno”. L’associazione chiede un incontro urgente con i ministeri dell’Economia e dei Trasporti per stabilire misure di sostegno economico “forti e immediate”. Tra queste vi sono esenzioni dalle imposte e dagli oneri sociali e bonus per l’inflazione basati sul fatturato o chilometraggio percorso. Le richieste emerse in queste riunioni sono varie e comprendono l’istituzione del gasolio professionale o congelamento di alcune imposte, come la Ticpe, che è la tassa sul consumo di prodotti energetici.
Richieste finora respinte da Parigi. A tali richieste, il Governo francese ha dato una prima risposta, annunciando uno sconto sul diesel di 15 centesimi a litro, che durerà quattro mesi partendo dal 1° aprile. 2022 Che però non basterà per affrontare la crisi dell’autotrasporto.