2024: allarme imprese!
Ultimo Focus 2023 dell’Osservatorio Economia e Territorio condotto dal Centro Studi Sintesi sull’andamento dell’economia del Veneto e le previsioni per il prossimo anno.
Dall’analisi dell’Osservatorio, la situazione creata con la pandemia dal punto di vista delle ripercussioni economiche, può considerarsi oramai conclusa. Ma ora è necessario sorvegliare altre incognite legate alla crescita dell’inflazione e all’aumento dei tassi di interesse che in qualche modo possono deprimere gli investimenti e quindi la vitalità delle imprese. La preoccupazione più concreta a livello strutturale riguarda infatti il calo delle imprese: in quasi quattro anni il Veneto ha perso 6.300 aziende, soprattutto nel Commercio-turismo, nell’Agricoltura e nel Manifatturiero. Con riguardo al mondo dell’Artigianato – realtà che in Veneto vale il 29% del totale delle imprese – si riscontra una flessione del 3,5% rispetto a fine 2019, che equivale a 4.424 aziende in meno. Su questo dato pesa anche la diminuita capacità di ottenere credito, l’aumento esponenziale dei tassi di interesse e gli aumenti dei costi per le materie prime e per l’energia. In più, sul versante europeo, preoccupa il rallentamento dell’economia tedesca che condiziona anche l’economia del nostro territorio.
Ancora positivi i dati relativi all’Export in moderata crescita che, nonostante un certo rallentamento in alcuni settori (metallurgia, sistema casa e chimica-gomma-plastica), sta comunque andando bene. Bene anche i dati relativi al Movimento Turistico: da inizio anno oltre 28 milioni di presenze straniere. Resta ancora qualche ombra sul Pil che mostra di aver registrato una crescita minore rispetto alle stime di luglio (+0,9 punti percentuali, in peggioramento rispetto alle stime di luglio di +1,4%), ma che resta comunque con tendenza positiva. Anche i Consumi mostrano tendenza di crescita per il 2024 seppure contenuta (+1,6%), mentre gli Investimenti sono stati rallentati rispetto alle stime precedenti a seguito dell’aumento dei tassi di interesse e delle turbolenze sulla scena internazionale, ma dovrebbero rafforzarsi con il prossimo anno.
«In quattro anni – commenta il Presidente CNA Veneto Moreno De Col – il Veneto ha perso quasi 6.300 imprese, e oltre 4.400 di queste sono artigiane. Un dato allarmante che, se associato ad altre dinamiche come l’impatto dei conflitti internazionali, l’aumento dell’inflazione e le difficoltà legate al ricambio generazionale, sottolinea la necessità di misure che supportino con forza le nostre imprese artigiane. Sebbene le proiezioni per il 2024 siano positive (aumento occupati, export e consumi) le politiche devono essere indirizzate a contenere non solo l’inflazione, che continua ad attestarsi alta – quasi 7 punti percentuali nei primi 9 mesi del 2023 -, ma a sostenere la crescita economica. La flessione dei prestiti che si riscontra in tutti i settori economici, colpisce sempre di più le micro e piccole imprese. I tassi di interesse non possono continuare a crescere poiché nel lungo periodo le conseguenze ricadrebbero non solo su imprese e famiglie, ma potrebbero contrarre fortemente consumi e investimenti, rallentando così l’economia dell’intera regione. Già sono state messe in campo azioni a sostegno delle imprese come, ad esempio, il recente rifinanziamento della Legge Sabatini; ma in questo scenario crediamo che siano necessarie politiche maggiormente incisive: dagli emendamenti alla Manovra nazionale e alla Manovra regionale che verranno perfezionati in questi giorni, ci aspettiamo l’attuazione di ulteriori interventi di sostegno e di rafforzamento della spinta economica per le piccole e microimprese.»
«Il settore manifatturiero – aggiunge il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon – è il polmone dell’attività produttiva veneta. Dai dati pubblicati dall’Osservatorio si evince che la manifattura sta rallentando. Se pensiamo al fatto che a breve finirà anche la spinta del comparto casa data dai bonus edilizi, non possiamo stare tranquilli. Riteniamo necessario un intervento da parte delle istituzioni sulla possibilità di accesso al credito per le micro e piccole imprese. Solo così possiamo pensare di bloccare il circolo vizioso: tassi di interesse alti significano zero investimenti e, lo sappiamo bene, se la fiducia è bassa, l’economia frena.»
TABELLA DEGLI INDICATORI:
IMPRESE
DAL 2019 QUASI 6.300 IMPRESE IN MENO: CRESCONO SOLAMENTE I SERVIZI
A settembre 2023 torna a diminuire il numero di imprese attive in Veneto: rispetto a dicembre 2019 il saldo si conferma ampiamente negativo (-1,5%). In questo arco temporale la nostra regione ha perso quasi 6.300 imprese. Tale contrazione riguarda soprattutto commercio-turismo, agricoltura e manifatturiero, mentre si consolida la dinamica positiva dei servizi.
ARTIGIANATO
IN VENETO LE IMPRESE ARTIGIANE SONO IL 29% DEL TOTALE
Dopo i timidi segnali di ripresa riscontrati lo scorso giugno, il numero di imprese artigiane si contrae nuovamente, attestandosi a 121.151 unità (pari al 28,6% del totale). Rispetto a fine 2019, la flessione è del 3,5%; in particolare, emerge la diminuzione delle imprese artigiane nel manifatturiero (-2.407 aziende in quasi quattro anni).
PRESTITI ALLE IMPRESE
STRETTA AL CREDITO DELLE PICCOLE IMPRESE: QUASI 10 PUNTI IN MENO NELL’ULTIMO ANNO
In dodici mesi il valore dei prestiti alle imprese del veneto è diminuito del 5,4%: la contrazione riguarda soprattutto le imprese di piccola dimensione (-9,7%). La flessione dei prestiti si riscontra in tutti i settori economici. Relativamente ai tassi di interesse, ad agosto 2023 il tasso medio applicato ai nuovi prestiti fino ad 1 milione di euro ha raggiunto il 5,62% (+3,4 punti in un anno); con riguardo ai prestiti di importo superiore a 1 milione di euro, il tasso medio ammonta al 4,5% (+3,39 punti in dodici mesi).
OCCUPAZIONE
CRESCE ANCORA IL NUMERO DI OCCUPATI: 93.000 POSTI DI LAVORO IN PIÙ RISPETTO AL 2022
Per quanto riguarda l’occupazione in Veneto, nel secondo trimestre 2023 si conferma la tendenza positiva in atto. Nei primi sei mesi dell’anno si osserva un incremento del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’aumento del numero di occupati si riscontra in tutti i settori economici ad eccezione dell’agricoltura (-0,3%); in particolare, si segnala l’evoluzione positiva delle costruzioni (+10,7%).
INFLAZIONE
NEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO I PREZZI IN VENETO SONO CRESCIUTI DEL 6,9%
La dinamica dei prezzi si è recentementestabilizzata: tuttavia, a settembre 2023 l’inflazione in Veneto fa comunque registrare un +5,1% rispetto allo stesso mese del 2022. Considerando invece i primi nove mesi del 2023, i prezzi in Veneto sono aumentati in media del 6,9%. Attualmente è guidata da alimentari e bevande (+11,4%) e abitazione, acqua, energia (+10,5%).
PIL
NEL 2023 RALLENTA LA CRESCITA ECONOMICA. ASPETTATIVE POSITIVE PER IL PIL 2024
Sulla base delle ultime proiezioni, il Pil del Veneto nel 2023 dovrebbe crescere di 0,9 punti percentuali, in peggioramento rispetto alle stime di luglio (+1,4%) e risultare superiore al livello del 2019, con un incremento in quattro anni di 3 punti percentuali. Per il 2024 si prospetta un Pil regionale in crescita (+1,3%), sostanzialmente in linea con le previsioni nazionali.
CONSUMI
LA LENTA RISALITA DEI CONSUMI: TRE ANNI PER RECUPERARE IL CROLLO DEL 2020
Si conferma la crescita dei consumi delle famiglie nel 2023 (+1,6%), collocandosi ad un livello superiore a quello pre-pandemico (+0,6% rispetto al 2019). Per il 2024 si profila una ulteriore crescita dei consumi in Veneto (+1,3%), di poco inferiore ai valori del 2023.
INVESTIMENTI
IN QUATTRO ANNI GLI INVESTIMENTI IN VENETO SONO CRESCIUTI DEL 20%
Anche a seguito dell’aumento dei tassi di interesse e delle turbolenze sulla scena internazionale, gli investimenti manifestano alcuni segnali di rallentamento, pur collocandosi ad un livello ampiamente superiore a quello del 2019 (+20,1%). Nel 2023 la crescita è destinata ad attestarsi all’1,3%, circa 2 punti in meno rispetto alle precedenti previsioni. Tuttavia, tale dinamica si rafforzerà sensibilmente nel 2024.
MOVIMENTO TURISTICO
TURISMO VENETO AI LIVELLI DEL 2019. DA INIZIO ANNO OLTRE 28 MILIONI DI PRESENZE STRANIERE
Tra gennaio e luglio 2023 il numero complessivo di presenze turistiche in Veneto ammonta a 40,4 milioni, con un aumento dell’11,3% rispetto allo stesso periodo del 2022 (+0,7% sul 2019). Le presenze italiane, anche se in crescita nell’ultimo anno, si collocano ad un livello inferiore a quello del 2019, mentre si registra un forte incremento degli stranieri (+16,4% rispetto al 2022).
EXPORT
MECCANICA E AGROALIMENTARE SPINGONO L’EXPORT
Nella prima metà dell’anno in corso si osserva una moderata crescita delle esportazioni del veneto (+3,2% rispetto al medesimo periodo del 2022). Nell’ultimo anno emergono, in particolare, le performance positive di agroalimentare e meccanica, mentre si registrano tendenze negative per metallurgia, sistema casa e chimica-gomma-plastica.