2022 in crescita grazie alle PMI del Veneto
Primo Focus del nuovo anno dell’Osservatorio Economia e Territorio condotto dal Centro Studi Sintesi, relativo all’impatto del Covid 19 sull’economia del Veneto.
I numeri della ripresa rispetto al 2019
Anche per il 2022 l’Osservatorio prevede una dinamica positiva, seppure più contenuta rispetto alle attese espresse nell’ultimo Focus del 2021, poiché in parte è mutato lo scenario a causa di alcuni fattori particolarmente impattanti: l’aumento dei contagi da Covid19 per la variante Omicron; il repentino e vertiginoso aumento dei costi dell’energia; l’aumento dei costi e le difficoltà di reperimento di materie prime. Ciò nonostante, per i tre macro indicatori – Pil, Consumi e Investimenti – i segnali sono positivi; c’è la ripresa e il trend si conferma in salita. Rispetto al 2019 il Pil infatti si attesta ad un +0,4% ed entro la fine dell’anno si dovrebbe recuperare tutto quanto è andato perso con il Covid. Per quanto riguarda gli Investimenti resta valido quanto indicato nell’ultimo Focus dello scorso anno: per il 2022 si attende un ulteriore incremento della dinamica, valutata nell’ordine del +5,6%. Anche i Consumi cresceranno, anche se un po’ meno delle attese, ma questa crescita in ogni caso non sarà sufficiente per riportare i consumi ai livelli del 2019.
Quota invece raggiunta secondo l’indicatore delle Imprese che con un -0,1% riporta di fatto il valore al medesimo livello del 2019: va sottolineato come la percentuale, seppure con il segno meno, sia di per se irrilevante: solo 487 imprese in meno su un totale di attive di 430 mila circa. Si è tornati ai livelli pre-pandemia; le imprese artigiane sono ancora un po’ più in difficoltà, ma è una tendenza generalizzata per questo tipo di imprese particolarmente soggette ai fenomeni sopracitati – in particolare all’esplosione dei costi dell’energia – in linea con l’andamento delle imprese artigiane degli ultimi anni, che il Covid ha certamente evidenziato.
L’Export continua la sua crescita, anche se in maniera meno evidente rispetto alle previsioni dell’ultimo trimestre, ma si porta a livelli nettamente superiori di quelli del 2019 con + 6,3%.
Il Turismo è l’indicatore che si mostra ancora in sofferenza rispetto al 2019: ancora non ha recuperato registrando -29%, ma siamo a +52% rispetto al 2020. Con il 2021 c’è stato un boom di stranieri (+80% rispetto al 2020).
In ogni caso l’evoluzione delle presenze del 2021 ha seguito i medesimi andamenti del 2019 aumentando a partire dalla primavera per culminare ad agosto, mese in cui sono stati raggiunti gli stessi livelli del 2019; lieve discesa nei mesi autunnali. L’ultimo aumento dei contagi registrato dal mese di dicembre 2021, ha tuttavia messo in crisi le previsioni turistiche per le trascorse festività natalizie.
Tabella degli indicatori
PIL
Le ultime proiezioni delineano un quadro economico in lieve peggioramento rispetto alle stime di ottobre, ma nel 2022 il PIL del Veneto dovrebbe aumentare del 4% (proiezione precedente: +4,7%). Tuttavia, anche grazie alla rilevante ripresa del 2021 (+6,9%), il PIL regionale nel 2022 dovrebbe collocarsi ad un livello superiore a quello pre-Covid (+0,4%).
CONSUMI
Alla luce delle ultime proiezioni, il 2021 si è chiuso facendo registrare una ripresa dei consumi del 4,4%, seppure evidenziando un significativo peggioramento rispetto alle stime precedenti (+5,9%). Anche nel 2022 la dinamica dei consumi dovrebbe confermarsi al +4,4%: tuttavia, tale crescita non è ancora sufficiente per recuperare quanto perso nel 2020.
INVESTIMENTI
Il trend aggiornato degli investimenti in Veneto non si discosta molto dalle stime di ottobre. Per il 2021 le ultime proiezioni indicano una crescita del 16,1% che ha consentito al Veneto di recuperare la flessione subìta nel 2020. Nel 2022 si attende un ulteriore consolidamento della dinamica degli investimenti, quantificata in un +5,6%.
IMPRESE
Il numero di imprese attive a fine 2021 appare sostanzialmente invariato rispetto al 2019 (-0,1%), a fronte di una leggera crescita a livello nazionale (+0,5%). Sono 487 le imprese in meno su un totale di 430 mila circa.
Tra gennaio e dicembre 2021 si registra un incremento del numero di iscrizioni di nuove imprese rispetto allo stesso periodo del 2020, tuttavia ancora al di sotto del corrispondente livello del 2019. Nel 2021 si contano oltre 2.400 imprese cessate in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e circa 5.100 cessazioni d’impresa in meno rispetto agli stessi mesi del 2019.
MOVIMENTO TURISTICO
Tra gennaio e ottobre 2021 il numero complessivo di presenze turistiche in veneto ammonta a 47,5 milioni, con un incremento del 52% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I numeri del movimento turistico regionale del 2021 evidenziano soprattutto la crescita rilevante delle presenze straniere (+80% rispetto al 2020). La comparazione con i dati del 2019 consente di quantificare l’impatto del Covid sul turismo regionale: nei primi dieci mesi del 2021 le presenze risultano ancora inferiori del 29% rispetto allo stesso periodo del 2019.
EXPORT
Nel terzo trimestre 2021 si profila un leggero rallentamento del trend dell’export nei confronti del trimestre precedente: tuttavia, tra gennaio e settembre le esportazioni del Veneto fanno segnare un +18,7% rispetto ai primi nove mesi del 2020. Il Veneto ha recuperato ampiamente quanto perso nel 2020: infatti, il valore dell’export nei primi tre trimestri del 2021 risulta superiore del 6,3% al dato riferito allo stesso periodo del 2019.
«Secondo la lettura di questi indicatori, e alla luce del momento economico che stiamo vivendo, – afferma Moreno De Col Presidente CNA Veneto – non si poteva reagire meglio di così. In qualche modo le micro e piccole imprese venete si sono date da fare e con passo sicuro hanno intrapreso la via della ripartenza. Chiaro che ci sono ancora comparti in sofferenza, ma i tempi e le contingenze recenti che hanno messo ancora più in difficoltà i mercati non aiutano. La ‘locomotiva’ tuttavia ha ricominciato a correre e se sarà possibile tenere sotto controllo gli aumenti dei costi, potrà trainare al meglio l’economia del nostro territorio. Stiamo a vedere quindi, anche grazie ad un rinnovato quadro di stabilità istituzionale, come andranno i prossimi mesi per tornare a ragionare in termini di una piena attività economica.»
«Il gioco è ora in mano alla politica – aggiunge il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon – che deve ascoltare le esigenze delle imprese con strumenti atti a permettere di controllare l’esplosione di costi – energetici, materie prime, e aumento inflazione – e programmare attività consolidate di lunga gittata. È necessario che la politica garantisca alle imprese stabilità di programmazione in tempi più lunghi rispetto a quelli della pandemia e mettere in campo azioni strutturate di politica industriale per evitare che la crescita possa essere minacciata, o addirittura azzerata, dalle contingenze esterne.»