10 anni di Sani.in.Veneto

10 anni di Sani.in.Veneto. Un decennale per il Fondo che si interroga sulle sfide del futuro.
Una giornata di festa ma anche l’occasione per porsi domande sul futuro della sanità integrativa.
Così SANI.IN.VENETO, Fondo di assistenza sanitaria integrativa regionale per i lavoratori delle imprese artigiane, ha celebrato i primi dieci anni di attività nella suggestiva sede del Castello del Catajo di Battaglia Terme (PD).
Un evento che è stato anche un momento di doverosi ringraziamenti “a chi in questi dieci anni si è avvicendato nei vari ruoli del fondo – come ha voluto sottolineare in apertura di serata Antonio Morello Presidente SANI.IN.VENETO – sportellisti, impiegati, componenti dei vari CdA. Grazie, infine, agli artigiani del Veneto che hanno risposto in noi la loro fiducia”.

Nell’ambito delle celebrazioni il presidente Moreno De Col ha ricevuto la targa di riconoscimento relativo al lavoro degli sportelli della rete CNA a supporto del lavoro di Sani.In.Veneto per l’erogazione delle prestazioni e dei servizi del Fondo di Sanità Integrativa dell’artigianato della Regione del Veneto .

“SANI.IN.VENETO è un punto d’incontro che crea circolarità tra benessere, lavoro, e salute – ha continuato il Presidente – ed è un modello vincente poiché risponde in modo efficace alle richieste dei nostri iscritti, offrendo anche innovazioni importanti. Guardando al futuro, il Fondo ha le basi per migliorarsi ed evolvere ancora, rispondendo in modo sempre più puntuale alle necessità del mondo artigiano. Ci aspettano
sicuramente sfide importanti ma con dedizione e impegno sapremo superarle”.
“Il Fondo SANI.IN.VENETO è una splendida anomalia nel panorama italiano – ha quindi sottolineato il Vicepresidente Riccardo Camporese – partendo dal territorio le Parti Sociali hanno saputo dare risposte importanti i lavoratori veneti. Ora credo che questo fondo debba ampliare la propria platea, rispondendo così alla sua funzione sociale perché, come diceva Don Lorenzo Milani, “non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra diseguali”.

“Dieci anni fa siamo partiti da una situazione in cui vi era una nebbia normativa – ha proseguito Jimmy Trabucco Direttore SANI.IN.VENETO – in quel contesto complesso e per nulla trasparente, SANI.IN.VENETO ha saputo costruire la caratterizzazione di un modello che vede al centro il valore umano e la relazione, grazie ad oltre 200 sportellisti, ma anche la territorialità, l’efficacia delle tutele e, soprattutto, la centralità dell’iscritto. Il futuro sarà la sempre maggior integrazione con il sistema sanitario pubblico, come dimostra la collaborazione già avviata con l’Az. ULSS 8 Berica e – notizia di queste ore – il
prossimo avvio della sperimentazione con l’Azienda Ospedaliera di Padova, a cui si aggiungono le convenzioni dirette con 400 strutture sanitarie private del Veneto, numero destinato a crescere ancora”.
Alla celebrazione del decennale non sono voluti mancare i rappresentanti delle sei Parti Sociali Costituenti, Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, CGIL, CISL, UIL, del Veneto, a riconfermare – semai ce ne fosse bisogno – la volontà condivisa di dare risposte concrete ed immediate alle esigenze
espresse dagli iscritti al Fondo.
Claudia Scarzanella (Confartigianato Imprese Veneto), Moreno De Col (CNA Veneto), Franco Storer (Casartigiani Veneto), Tiziana Basso (CGIL Veneto), Gianfranco Refosco (CISL Veneto) e Roberto Toigo (UIL Veneto), hanno dato vita ad una tavola rotonda, moderata da Luca Romano, che ha ripercorso i 10 anni di attività del Fondo: dagli inizi, con la decisione comune delle varie parti coinvolte, ai passi importanti compiuti negli anni come, ad esempio, l’autogestione avviata nel 2018 che ha consentito di eliminare gli intermediari, sviluppando strumenti di gestione su misura delle esigenze dei propri

iscritti.
Le sfide del futuro, come ribadito dai relatori, saranno molteplici: l’integrazione con la Sanità pubblica, l’ampliamento della base, l’invecchiamento della forza lavoro, la fidelizzazione dei lavoratori e la sostenibilità economica sono solo alcuni dei temi su cui sarà necessario lavorare nei prossimi anni.
“Le idee non mancano, le sfide neppure – ha concluso il presidente Morello – dobbiamo solo continuare a metterci impegno e passione come sempre abbiamo fatto in questi dieci anni”.

Fonte: Comunicato SANI.IN.VENETO